Lavrov: “Non è l'Italia ad aver fatto errori nella crisi libica”

Non è l'Italia “ad aver fatto errori” nella crisi libica, dato che l'errore principale è stato compiuto nel 2011 quando la Nato decise di bombardare la Libia e l'Italia “non era tra i Paesi che avevano spinto per questa soluzione”. Lo ha detto il ministro degli Esteri russo Serghei Lavrov rispondendo a una domanda di Rai e Ansa in conferenza stampa, aggiungendo che vedrà Di Maio per un incontro la mattina della conferenza di Berlino, il prossimo 19 gennaio. In Libia è in atto una guerra civile iniziata dopo la deposizione di Muammar Gheddafi nel 2011. Da allora, il Paese è diviso in due: a Est troviamo il parlamento eletto dal popolo e supportato dal maresciallo Khalifa Haftar, mentre a ovest, nella capitale Tripoli, ha sede il Governo di Accordo nazionale, sostenuto dall'Onu e dalla Ue, di Fayez al-Sarraj.

Libia

“Ora quel che serve è unire i libici e non è facile dato che Haftar e Sarraj non riescono nemmeno a stare nella stessa stanza”, ha aggiunto il minitro che ha chiamato come ogni anno a gennaio la stampa internazionale accreditata a Mosca in una grande conferenza stampa nella sede della capitale russa. Lavrov ha poi aggiunto che la cosa importante è che il cessate il fuoco (proclamato prima dell'arrivo dei partecipanti ai colloqui sulla Libia a Mosca) venga rispettato. “Questo è già un deciso passo in avanti e ci auspichiamo che possa continuare ad essere così”, nella speranza “la tregua possa durare a tempo indefinito”. Al momento, ha sottolineato, la cosa importante è che le autorità libiche non “ripetano gli errori del passato” e non ricomincino ad accusarsi a vicenda. Lunedì scorso a Mosca si sono tenuti dei colloqui per la pacificazione in Libia – ai quali hanno partecipato i due leader delle parti in campo Haftar e Sarraj – che proseguiranno il prossimo 19 gennaio in una conferenza multilaterale che avrà luogo a Berlino. Ieri, per voce del ministro degli Esteri tedesco Heiko Maas, è stato reso noto che il maresciallo Khalifa Haftar sarebbe pronto a mettere la propria firma sul cessate il fuoco.

Usa

Il ministro russo non ha risparmiato frecciatine alla politica estera degli Stati Uniti. “Il fatto di essere il Paese che ospita il quartier generale delle Nazioni Unite è un privilegio di cui gli Stati Uniti stanno abusando, rifiutandosi di concedere il visto ai diplomatici con cui non hanno buoni rapporti”, ha detto il ministro degli Esteri sempre durante la presentazione del lavoro svolto dalla diplomazia russa nel corso del 2019. “Le autorità di Washington hanno chiaramente abusato di questo privilegio: ai rappresentati di paesi con cui non hanno buoni rapporti non viene concesso il visto, e questa è una grave violazione delle norme internazionali”, ha concluso.