La Corea del Sud propone nuovi colloqui a Pyongyang

Sembrerebbe esserci un momento di disgelo nei rapporti diplomatici tra la Corea del Sud e la Corea del Nord. Seul ha proposto di riprendere i colloqui ad alto livello con la Corea del Nord per spianare la strada a una “unificazione pacifica”. Ryoo Kuhl-jae, ministro sudcoreano dell’Unificazione con delega alle questioni nordcoreane, si è detto pronto a incontrare rappresentanti del regime nordcoreano a Seul come a Pyongyang – esprimendo la speranza che il Nord si mostri disposto ad accettare tale invito – per discutere della riunificazione delle famiglie separate durante la guerra di Corea, avvenuta più di sessant’anni fa.

Non c’è stata ancora alcuna risposta da Pyongyang, benché la missiva dell’invito sia già stata consegnata nelle mani del dittatore Kim Jong-un. Gli ultimi colloqui tra i due paesi sono avvenuti lo scorso febbraio, mentre quelli previsti per ottobre sono stati annullati dopo che la Corea del Nord ha accusato Seoul di non fare abbastanza per fermare la propaganda degli attivisti contrari al regime di Kim Jong-un.

La penisola coreana è divisa fra la Corea del Nord (ufficialmente Repubblica Democratica Popolare di Corea) e la Corea del Sud (ufficialmente Repubblica di Corea) dal 1948. Tra le due parti vige una profonda ostilità dovuta a due differenti forme di governo e si sistema economico in forte contrapposizione. La Corea del Nord è una dittatura comunista e filocinese, mentre la Corea del Sud è una democrazia capitalista filostatunitense. I due stati, nati al termine della seconda guerra mondiale e protagonisti della Guerra di Corea dal 1950 al 1953, sono tecnicamente ancora in stato di guerra tra di loro. Proprio per questo, i tentativi di colloquio instaurati dal governo di Seul fanno ben sperare in una prossima – pur parziale – rappacificazione.