Ecco chi si arricchisce vendendo armi

Corpi Ong, missioni diplomatiche, colloqui e vertici, tutto orientato alla pace, ma secondo uno studio condotto in 65 paesi dalla statunitense Ihs Inc, per analizzare le tendenze del mercato globale degli equipaggiamenti militari, c’è chi con la guerra si arricchisce e non poco. In testa alla classifica dei paesi esportatori figurano gli Stati Uniti, che nel 2014 confermano la propria leadership, con vendite di quasi 22 miliardi di euro, pari a un terzo di quelle globali. Solo in Medio Oriente hanno esportato armi per un valori di 8,4 miliardi, rispetto ai 6 miliardi dell’anno precedente.

In seconda posizione, con un netto distacco dal primo Paese in Classifica si piazza la Russia, che però concentra il proprio bacino di export più verso la Cina. Il commercio di armamenti è fruttato per il Cremlino circa la metà rispetto a Washington, per un totale di circa 10 miliardi di dollari. Il rapporto prevede una contrazione nel 2015, dovuta anche all’effetto delle sanzioni internazionali. A inseguire ci sono Francia, Regno Unito e Germania, che si confermano appena dietro al terzo, quarto e quinto posto tra i paesi esportatori. Nella top ten le più sensibili variazioni sono l’ascesa dell’Italia dall’ottava alla sesta posizione e l’entrata in classifica della Spagna che scalza la Svezia alla nona. L’Unione europea, se presa complessivamente, scala ogni classifica, salendo sul podio al secondo posto. In Asia, invece, dopo la Cina – unico Paese a figurare sia nella classifica degli importatori che degli esportatori – sta registrano una grande crescita delle vendite la Corea del Sud, giunta a un valore di 740 milioni di dollari.

Le vendite globali, comunque, nel 2014 sono salite ancora per il sesto anno consecutivo, passando a un volume complessivo di quasi 60 miliardi di euro, pari a un incremento del 13,4%. Le cause sono facilmente immaginabili: il traino maggiore sono le tensioni regionali in Medio Oriente e la domanda record di aerei militari da parte delle economie emergenti.

Ma chi spende più soldi per la corsa agli armamenti è l’Arabia Saudita, primo importatore al mondo, che ha superato così l’India. Riad ha infatti speso 6,5 miliardi di dollari per l’acquisto di armi lo scorso anno, il 54% in più rispetto al 2013, mentre l’India ne ha spesi 5,8. Le motivazioni andrebbero ricercate nella paura del Paese di una svolta nella guerra contro lo Stato islamico. Inoltre Riad teme che un accordo sul nucleare per l’Iran possa creare uno sviluppo economico del paese rivale, non più sottoposto alle sanzioni occidentali, e minacciare i suoi rapporti con Washington. In generale, le importazioni di armi nel mondo sono aumentate nel 2014 del 52 per cento, arrivando a 9,8 miliardi di dollari. Il valore totale delle vendite ha raggiunto quota 64,4 miliardi di dollari, con un incremento del 13,4% rispetto ai 56 miliardi dell’anno precedente. L’Arabia Saudita e gli Emirati Arabi hanno importato insieme 8,7 miliardi di dollari di materiale bellico, più del valore delle importazioni di armi dell’intera Europa occidentale.