“LE DONNE CHIEDONO AIUTI, NON ABORTI”. PARTE ON-LINE LA PETIZIONE PER DIFENDERE LA VITA

Il 10 Marzo il Parlamento Europeo si esprimerà sulla risoluzione Tarabella, dal nome dell’eurodeputato belga del Gruppo dell’Alleanza Progressista dei Socialisti e dei Democratici, che ha presentato la richiesta, già approvata dalla maggioranza della commissione, per un più esteso accesso alla contraccezione e all’aborto.

Ma secondo la Comunità Papa Giovanni XXIII, il problema delle donne è ben altro: “Per abortire la strada è spianata – dichiara il responsabile generale dell’associazione Giovanni Ramonda –. L’iter è semplice, veloce, e completamente gratuito. Viceversa se la donna porta avanti la gestazione, nella maggior parte dei casi non ha diritto ad aiuti se non a limitate elemosine, non ha una rete di servizi adeguata e subisce di frequente pressioni da un ambiente familiare e sociale ostile alla gravidanza”. Oggi basta un colloquio con il ginecologo per decidere se procedere con la pratica dell’aborto che, secondo alcune statistiche, avviene per l’84% dei casi entro le tre settimane dalla certificazione dimostrando come viene presa rapidamente una decisione così importante.

Ancora più grave sembra risultare la questione del lavoro: secondo gli ultimi dati dell’Ocse infatti il 52% dei giovani under 25 ha un contratto precario e nel caso in cui una donna rimane incinta è quasi sempre lasciata a casa. Una discriminazione che accentua il refrattario atteggiamento della società nei confronti della maternità. “Già oggi la bilancia pende fortemente a favore dell’aborto – prosegue Ramonda – perché occuparsi di farla pendere maggiormente? La nostra esperienza di migliaia e migliaia di gestanti incontrate in questi anni ci dice che esse normalmente interrompono la gravidanza proprio perché le difficoltà per portarla avanti sono così grandi che finiscono per sembrare insormontabili; vorrebbero continuare, ma sono scoraggiate e spinte in un’altra direzione”.

E’ per questo motivo, sullo sfondo di una specifica esperienza della Comunità che da anni è a servizio dei più deboli, che l’associaizone Giovanni XXIII ha promosso con Citizengo.org la petizione on line “Diamo uno stipendio ad ogni mamma!” che in questi giorni sta raggiungendo le 20 mila adesioni. Un appello che raggiunge i Parlamentari europei affinché non approvino risoluzioni che possano incentivare l’aborto, e che si adoperino per rimuovere ogni ostacolo all’accoglienza di una nuova vita.