Dopo il maltempo, il caldo: Paese in ginocchio

Dopo l'ondata di maltempo che ha devastato buona parte del Paese, il Giappone si trova nuovamente a fronteggiare l'emergenza meteo ma, stavolta, dal lato opposto della medaglia: l'arcipelago nipponico, infatti, è stato messo di fronte a un'eccezionale caldo torrido che ha messo i termometri stabilmente sui 40 gradi sopra zero, tra i 4 e i 7 sopra la normale media stagionale. Condizioni estreme per il Paese che, assieme alle difficoltà per le normali attività soprattutto nelle grandi città, ha dovuto fare i conti con un bilancio di vittime estremamente pesante: 80 morti per attacchi cardiaci dall'inizio del corrente mese, 65 solo nella settimana appena trascorsa. Quasi 23 mila, invece, i ricoveri in ospedale per malori dovuti al grande caldo. Fra le persone rimaste uccise dalle eccezionali condizioni meteo ci sarebbe anche un bimbo di 6 anni.

Scuole, vacanze prolungate?

Le autorità nipponiche stanno trattando l'ondata di caldo torrido al pari delle alluvioni che hanno martoriato il Paese qualche settimana fa, ossia come “disastro naturale”. Il governo ha fatto sapere che disporrà adeguati fondi per garantire alle scuole pubbliche conformi impianti di climatizzazione considerando che, al momento, solo la metà di questi istituti dispone di refrigerazione autonoma. Anche per questo, secondo quanto riportato anche dal portavoce governativo Yoshihide Suga, il governo starebbe valutando di estendere il periodo di vacanze estive.

Rischio Olimpiadi

Gli esperti temono che il caldo eccessivo potrebbe durare ancora altri due giorni o, forse, fino all'inizio del prossimo mese, per poi rientrare nella norma stagionale. A Tokyo il picco massimo delle temperature sembra ormai alle spalle ma, a ogni modo, il termometro continua a mantenersi sui 32 gradi (in calo rispetto ai quasi 40 degli ultimi giorni), tanto da indurre i cittadini a paragonare la loro situazione al vivere in una sauna. L'allarme nella capitale giapponese, tuttavia, riguarda l'attualità ma anche e soprattutto le prossime Olimpiadi che si svolgeranno proprio in quella città nel 2020. Le autorità nipponiche infatti, temono che la situazione possa ripresentarsi anche in occasione dei Giochi, aumentando a dismisura il rischio per l'incolumità di atleti e, soprattutto, spettatori.