Rafah: mezzi corazzati dell’Idf schierati attorno alla città

Nella cintura urbana sono state registrate diverse sparatorie

Mezzo corazzato (© Squadron da Pixabay)

Il sito della Reuters, citando diverse testimonianze, ha sottolineato che, truppe di terra e mezzi corazzati della Idf, hanno occupato hanno circondato il lato orientale della città di Rafah.

Le operazioni in corso

I tank e le truppe dell’Idf hanno preso il controllo della strada principale che separa la parte orientale da quella occidentale di Rafah, e di fatto hanno circondato l’intero lato orientale della città, nel sud della Striscia di Gaza. Lo riporta il sito della Reuters citando testimonianze di “esplosioni e sparatorie quasi costanti nell’est e nel nord-est della città”. Nuove sirene di allarme anti-razzi da Gaza a Kerem Shalom nel sud di Israele, località che comprende il valico da cui passano, dopo i controlli di sicurezza, i camion degli aiuti umanitari per la Striscia. Lo ha fatto sapere il portavoce militare. Nell’ultimo attacco di Hamas di alcuni giorni furono uccisi quattro soldati e Israele chiuse il valico.

Le trattative

“La palla è interamente nelle mani” di Israele in vista di un accordo di tregua nella Striscia di Gaza, ha detto oggi il movimento islamico palestinese Hamas dopo la partenza della sua delegazione dall’Egitto dove si stanno svolgendo i colloqui.  “La delegazione negoziatrice ha lasciato il Cairo in direzione di Doha. L’occupazione ha respinto la proposta avanzata dai mediatori e da noi accettata. Di conseguenza la palla è ora tutta nel campo” di Israele, ha affermato Hamas in una lettera inviata ad altre fazioni palestinesi. I rappresentanti di entrambi gli schieramenti hanno lasciato il Cairo “dopo due giorni di negoziati” volti a ottenere una tregua nella guerra in corso nella Striscia di Gaza da sette mesi, ha riferito ieri sera il media arabo Al-Qahera News. Gli sforzi dell’Egitto e di altri paesi mediatori come Qatar e Stati Uniti “continuano ad avvicinare i punti di vista delle due parti”, ha aggiunto l’emittente citando una fonte del Cairo.

Le dichiarazioni

Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha detto che spera che lui e il presidente americano Joe Biden possano superare le loro divergenze sulla guerra nella Striscia di Gaza, Gaza dopo che Biden ha posto condizioni alla consegna di armi allo Stato ebraico. “Spesso siamo stati d’accordo, ma abbiamo avuto anche i nostri disaccordi. Siamo stati in grado di superarli e spero che riusciremo a superarli ora. Ma faremo quello che dobbiamo per proteggere il nostro Paese”, ha spiegato ieri sera Netanyahu in un’intervista al talk show americano ‘Dr. Phil’.  La Casa Bianca precisa che il presidente americano Joe Biden “continuerà a fornire a Israele tutte le capacità di cui ha bisogno per difendersi, ma non vuole che alcune categorie di armi americane vengano utilizzate in un particolare tipo di operazione in un determinato luogo” della Striscia di Gaza. Lo ha detto ieri sera la portavoce dell’amministrazione americana Karine Jean-Pierre, dopo che Biden in un’intervista alla Cnn ha detto di voler condizionare l’invio di armi offensive allo Stato ebraico alla non invasione della città meridionale palestinese di Rafah. “Ciò che il presidente ha chiarito alla Cnn è che non vogliamo fornire supporto materiale a un’operazione del genere”, ha spiegato ai giornalisti a bordo dell’Air Force One la Jean-Pierre, secondo il resoconto dei media Usa. “Abbiamo trattenuto una spedizione di munizioni ad alto carico non guidate e abbiamo discusso con Israele tutte le preoccupazioni circa il loro utilizzo in ambienti urbani densi”, ha aggiunto la portavoce della Casa Bianca. “Più in generale il presidente ha dato ordine alla sua squadra di continuare a lavorare con Israele per affinare la propria strategia e infliggere una sconfitta duratura ad Hamas” ma dal suo punto di vista “abbattersi su Rafah non porterebbe avanti tale obiettivo”, ha spiegato la Jean-Pierre.

Fonte: Ansa