Dodicimila civili in fuga dalla Ghouta

Almeno 12mila civili sono fuggiti dalla Ghouta orientale mentre l'esercito governativo ha portato avanti la sua avanzata, strappando ulteriore territorio ai ribelli. Il primo giorno dell'ottavo anno di guerra sembra dunque sancire una importante vittoria per il presidente Bashar Al-Assad che si sta riprendo una delle ultime roccaforti ribelli. Le forze del regime controllano ora il 70% dell'area, assediando gli oppositori in tre piccole sacche.

Riconquista a un passo

L'avanzata dell'esercito di Damasco su Hammuriyeh, nella zona meridionale della regione, ha aperto un corridoio che ha permesso a una fiume di donne e bambini di fuggire, trascinandosi dietro i pochi bagagli che sono riusciti a recuperare. Secondo l'Osservatorio siriano per i diritti umani, almeno 12 mila lsono riuscite a mettersi in salvo. Si tratterebbe del “più grande spostamento dall'inizio dell'assalto a Ghouta”. Per la Russia, ormai vero protagonista della scena, fino a 13 mila persone potrebbero lasciare la città. 

L'assedio

la Ghouta orientale, per diverso tempo spina nel fianco di Damasco, è sotto assedio da ormai cinque anni: 400 mila civili vi sono rimasti intrappolati senza cibo e in condizioni di assoluta assenza di servizi, compresi gli ospedali. Un convoglio di forniture alimentari per circa 26 mila persone è riuscito a entrare a Duma, la città più grande della zona. “E' solo una parte di quello di cui queste famiglie hanno bisogno”, ha detto il Comitato internazionale della Croce Rossa che sta effettuando la consegna con il supporto della Mezzaluna rossa araba siriana e delle Nazioni Unite. 

Inferno

La Ghouta era stata designata nel maggio 2017 come una “zona di descalation“, un'area in cui si suppone che la violenza venga ridotta per aprire la strada all'assistenza umanitaria e alla tregua nazionale. Dal 18 febbraio, le truppe governative sostenute dalla Russia hanno condotto una feroce campagna aerea e di terra che ha riportato gran parte del territorio sotto il controllo del regime. Finora l'assalto ha causato la morte di circa 1.250 civili, di questi un quinto sono bambini.