Dapchi: liberate le studentesse rapite

Alcune delle 110 studentesse sequestrate il mese scorso a Dapchi, nel nord-est della Nigeria, sono state rilasciate da Boko Haram, che le teneva prigioniere.  

Liberate

Lo ha detto Bashir Manzo, che guida un gruppo di supporto ai familiari delle studentesse sequestrate. “Le ragazze – ha raccontato – sono state riportate indietro, su nove veicoli e lasciate fuori dalla scuola alle 8 di mattina“. Secondo quanto riferito da un assistente del presidente Muhammadu Buhari le giovani liberate sarebbero 76, mentre non si conosce la sorte delle altre 34. 

Monito

Al momento del rilascio i jihadisti di Boko Haram avrebbero rivolto un messaggio alle famiglie delle giovani: “Non mandate più le vostre figlie a scuola”. Del resto l'organizzazione terroristica sunnita, il cui nome significa “l'istruzione occidentale è proibita“, vuole imporre in Nigeria la sharia, legge islamica.

Critiche

Sulla vicenda ieri è intervenuta Amnesty International, criticando l'operato deI governo e dell'esercito. “I militari – si legge nel comunicato dell'organizzazione umanitaria – non sono riusciti a impedire l'incursione armata di Boko Haram all'interno del Science and Technical College di Dapchi, nello Stato di Yobe. Vicenda che ha ricordato quella terribile di Chibok del 2014. La autorità nigeriane devono indagare su questa imperdonabile falla nella sicurezza visto che i miliziani non hanno trovato alcun tipo di resistenza. E questo nonostante si sapesse che gli uomini di Boko harama si stavano dirigendo verso Dapchi. La priorità del governo, in questo momento, è quella di usare tutti i mezzi leciti per consentire a tutte le ragazze di tornare a casa. Le autorità sembrano non avere imparato nulla dal rapimento delle 276 studentesse di Chibok, nello Stato del Borno, e non sono riuscite a garantire la sicurezza dei civili nel nord-est della Nigeria, in particolare all'interno delle scuole femminili“.