Corruzione: cade un'altra testa eccellente

Fino a poco tempo fa era considerato uno dei più promettenti politici cinesi. E' stata una parabola ascendente breve quella di Sun Zhengcai, ex capo della municipalità-provincia di Chongqing (nel sud-ovest della Cina), condannato all'ergastolo per aver intascato tangenti per 170 milioni di yuan (circa 22,4 milioni di euro). Una vittima eccellente della lotta alla corruzione proclamata dal presidente Xi Jinping

Il processo

Sun era comparso davanti ai giudici della Prima Corte Intermedia del Popolo di Tianjin, nel nord-est della Cina, il mese scorso: oltre alla condanna, Sun è stato privato a vita dei diritti politici e ha subito al confisca di tutti i beni personali. L'ex leader locale del Pcc era caduto in disgrazia lo scorso anno, quando era stato sostituito al vertice della municipalità di Chongqing da un alleato di ferro di Xi, Chen Miner. Dopo l'avvio di indagini nei suoi confronti, Sun era stato espulso dal Partito Comunista Cinese e successivamente accusato formalmente di corruzione, a febbraio scorso, e di “avere sfruttato la sua posizione per favorire terzi e per avere accettato enormi somme di denaro e beni”. 

Lotta alla corruzione

La vicenda legata all'ex capo di Chongqing, è uno dei casi di maggiore profilo dello scorso anno della campagna contro la corruzione voluta dal presidente cinese alla fine del 2012, e che ha punito centinaia di migliaia di funzionari a ogni livello dell'amministrazione pubblica. Fino allo scorso anno, Sun era considerato uno degli esponenti del Pcc piu' promettenti: a 53 anni era il membro più giovane del Politburo, l'organo composto da venticinque dirigenti politici di livello nazionale, e veniva considerato come un candidato a un posto nelle alte sfere a partire dal 2022.