Terra Santa e Sindone: la testimonianza del cardinale Pizzaballa

A Torino il 5 maggio il cardinale sarà a Maria Ausiliatrice, per un incontro con i giovani del mondo salesiano, poi visiterà poi la Piccola Casa della Divina Provvidenza e il Sermig

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Dalla Terra Santa alla Sindone. L’arcivescovo di Torino monsignor Roberto Repole ha invitato il Patriarca di Gerusalemme dei Latini, cardinale Pierbattista Pizzaballa, a celebrare la festa liturgica della Sindone il prossimo 4 maggio. È anche il modo per festeggiare i primi cento anni di attività dell’Opera diocesana pellegrinaggi, nata soprattutto per favorire i viaggi in Terra Santa e consolidare il legame di solidarietà con i cristiani della regione. “La visita del cardinale Pizzaballa – ha ricordato il presidente dell’Opera Pellegrinaggi don Massimiliano Arzaroli – sarà un’occasione importante di conoscenza e di fraternità, in un tempo come questo in cui, ancora una volta, la Terra Santa è sconvolta dalla guerra, e tutti i suoi popoli patiscono gravi sofferenze, in una situazione che sempre più mette a rischio la convivenza non solo in Medio Oriente ma nel mondo intero”.

Fonte: diocesi di Torino

Dalla Terra Santa alla Sindone

Il  4 maggio alle 18 il patriarca di Gerusalemme presiede in Cattedrale la celebrazione eucaristica insieme con monsignor Repole. Alla sera alle 21, al santuario della Consolata, incontra la cittadinanza, nell’ambito del ciclo di iniziative culturali promosso dal settimanale “La voce e il tempo”. Nella giornata di domenica 5 maggio il cardinale sarà a Maria Ausiliatrice, per un incontro con i giovani del mondo salesiano. Il capo della Chiesa cattolica in Terra Santa visiterà poi la Piccola Casa della Divina Provvidenza e il Sermig, prima di ripartire in serata per Tel Aviv. “Per la Chiesa torinese – ha ricordato monsignor Repole – la Sindone è un grande segno della fede e della speranza. Quell’immagine richiama direttamente la passione di Cristo e la sua risurrezione, che ci coinvolge tutti. Per l’intera comunità civile torinese e piemontese Sindone significa anche patrimonio religioso e culturale, e forte elemento di richiamo di pellegrinaggio e di turismo”. Aggiunge monsignor Repole: “C’è una categoria di persone a cui guardiamo con grande attenzione. E cioè i giovani della nostra diocesi, che in questi ultimi mesi hanno partecipato al cammino di catechesi svolto in Duomo e al Santo Volto. Con loro stiamo studiando un momento di incontro particolare, di cui daremo conto via via che si procede nella preparazione“.