Bahrein, le elezioni si concludono in un nulla di fatto

Le elezioni legislative svoltesi questo fine settimana in Bahrein per il rinnovo del Parlamento si sono concluse con un nulla di fatto: ad esser stati effettivamente eletti, infatti, sono solo sei deputati al primo turno, mentre per l’assegnazione degli altri 34 seggi di cui è composta l’assemblea nazionale si andrà al ballottaggio il prossimo 29 novembre.
Ad aver bloccato il processo elettorale sono state le opposizioni capeggiate dal movimento sciita Al Wefaq, che in segno di protesta hanno boicottato le urne sostenendo che le proposte di cambiamento e dialogo del governo discusse in campagna elettorale “ignorano le legittime richieste del popolo”.
L’opposizione, dopo aver annunciato il boicottaggio, aveva stimato un’affluenza ai seggi che sarebbe stata non superiore al 30%. A chiusura delle urne, tuttavia, il ministro della Giustizia Ali al Khalifa, ha annunciato una partecipazione pari al 51.5% degli aventi diritto al voto.

Il Bahrein, uno dei sei Paesi del Golfo, è un forte alleato degli Usa ed ospita la V flotta della Marina statunitense. La sua è una larga maggioranza sciita, ma il governo è nelle mani di una famiglia reale sunnita. Ed è proprio questa discrepanza ad aver portato, negli ultimi anni, a scontri e proteste che spesso sono sconfinate in sanguinose rivolte di piazza – quella del 2011 ha visto anche l’intervento dell’esercito nazionale con l’aiuto di quelli emiratino e saudita -.
Per i risultati finali, dunque, occorrerà attendere ancora una settimana.