Ancora sangue a Tripoli, 50 morti in tre giorni di scontri

[cml_media_alt id='4018']washe[/cml_media_alt]A Washefana, nel sud-ovest della Libia, la situazione si fa sempre più drammatica. Missile dopo missile. I bombardamenti delle milizie filo-islamiche stanno assediando l’area da quasi una settimana, e le vittime sono già 50. Si contano 60 feriti e tra loro più della metà si trova in condizioni piuttosto critiche. Il “bollettino”, che include soprattutto civili, conta 12 bambini e quattro donne.

Nella giornata di oggi sono morte quattro persone. Ieri, invece, i caduti sono stati 13, tra cui una famiglia di cinque persone che è stata colpita da un missile nella propria villetta di Sivad. A circondare l’area sono le milizie filo-islamiche di Operazione Alba, che rastrellano villaggi chilometro dopo chilometro.

Bombardamenti del genere, secondo le Nazioni Unite, potrebbero costituire un vero e proprio crimine di guerra e il quotidiano Libya Herald afferma come negli ospedali della zona stiano terminando le scorte di medicinali. Le case sono tutte distrutte e saccheggiate, secondo fonti di stampa locale. La società civile, logorata dalle esplosioni, continua senza tregua a fare appello alla comunità internazionale.