Ambasciata chiusa, gli Stati Uniti “lasciano” lo Yemen

L’ambasciata Usa con sede a Sanaa, nello Yemen, è stata costretta a chiudere in attesa di un nuovo ordine, per motivi di sicurezza. Come si legge sul sito della delegazione diplomatica statunitense, non è ancora stata fissata alcuna data per la riapertura, questo a causa della critica situazione in cui riversa il Paese. Circa 20 mila persone nei giorni scorsi hanno assediato la capitale manifestando contro i ribelli sciiti Houthi così come nelle città di Taiz e Ibb.

Le condizioni sono degenerate quando i ribelli hanno preso in ostaggio Ahmed Awad bin Mubarak, capo di gabinetto del presidente Hadi. Il ‘sequestro’ è avvenuto  con l’intenzione di impedire che venga modificato l’accordo raggiunto con il governo centrale dello Yemen a settembre per la formazione di un governo di unità nazionale.

“A causa delle recenti dimissioni del presidente yemenita, del premier e del governo, e alle preoccupazioni dovute alla sicurezza, la nostra ambasciata non è in grado di fornire servizi consolari di routine e avrà capacità molto limitata di assistere a casi di emergenza che coinvolgono cittadini degli Usa.” è quanto si legge sulla pagina ufficiale dell’ambasciata Usa.