Accordo per far cessare le violenze

Governo e rappresentanti degli studenti e della società civile hanno trovato un accordo per la ripresa del dialogo nazionale in Nicaragua

Intesa

La Commissione mista di mediazione, formata da tre esponenti del governo e da altrettanti dell'Alleanza civica per la giustizia e la democrazia ha reso noto che entrambe la parti hanno “manifestato la loro disponibilità per riprendere il dialogo nazionale in sessione plenaria e affrontare l'agenda della democratizzazione”. L'Alleanza civica ha ribadito “il suo impegno ad aumentare gli sforzi e a inviare un messaggio di flessibilizzazione dei blocchi stradali”.

Violenze

La Comissione ha inoltre condannato gli attacchi contro gli studenti asserragliati nell'Università nazionale di ingegneria di Managua e contro l'emittente governativa Radio Ya, e ha rivolto un appello perché cessi immediatamente ogni forma di violenza. L'attacco contro gli universitari era stato denunciato da Amnesty International. “Abbiamo documentato dal vivo un attacco armato di turbe sandiniste contro giovani studenti”, aveva scritto su Twitter la direttrice di Amnesty per le Americhe, Erika Guevara-Rosas, che guida una missione della sua organizzazione volta a predisporre un rapporto “sulla violenta repressione di Ortega e della sua polizia del terrore contro chiunque manifesti, soprattutto i giovani studenti che sono una fonte di ispirazione e di resistenza pacifica”.

Il ruolo dei vescovi

Da 41 giorni in Nicaragua continuano proteste antigovernative in cui, secondo la Commissione interamericana dei diritti umani, sono morte finora 76 persone e altre 868 sono rimaste ferite. A favore del dialogo è intervenuta anche la locale Conferenza episcopale. In un comunicato diffuso su Twitter, i vescovi nicaraguensi – mediatori e testimoni del “dialogo nazionale” lanciato da Ortega dopo un mese di proteste di piazza – avevano annunciato la convocazione della riunione della commissione mista.