La Cina dichiara guerra alla superstizione

È caccia aperta alle streghe, sciamani e fengshui nella regione del nord della Cina Shanxi. Il governo provinciale lancia due mesi di campagne contro le attività superstiziose e una serie di eventi che aiutino a comprendere il mondo dal punto di vista “scientifico”. Nelle città ma soprattutto nelle campagne sembra non sia servito l’ateismo militante di stato, infatti sempre più i cinesi stanno ritornando alle credenze di una volta. Anzi, il pensiero tradizionale orientale viene utilizzato per attrarre turisti e studiosi ed è valorizzato come parte della cultura dell’impero del Sol Levante.

Il governo provinciale, in linea con quello centrale, non è d’accordo e ha deciso che per due mesi vi saranno ispettori che compiranno visite a sorpresa nelle campagne, verificando che non ci siano comportamenti che violano la politica religiosa della Cina. In particolar modo verranno criminalizzate queste pratiche se hanno scopo lucrativo o commerciale. Xinhua avverte che le persone colpevoli di tali attività saranno punite secondo le “nuove direttive pubblicate dall’Ufficio provinciale della civiltà”. Inoltre il governo proporrà diversi eventi pro-scienza per “diffondere la conoscenza scientifica e migliorare la capacità dei residenti a ragionare contro la superstizione”.

Un fatto abbastanza inconsueto, la Xinhua cita differenti giudizi sulla scelta del governo dello Shanxi, mostrando che se occorre combattere la superstizione, occorre salvaguardare la cultura tradizionale, anche per non provocare reazioni nella popolazione. Infatti fin dagli albori cultura cinese sono stati sempre presenti queste figure legate in qualche modo alla tradizione taoista. I primi sciamani erano gli stessi imperatori che da “figli di Dio”, invocavano le piogge, iniziavano la semina, pregavano per abbondanti raccolti. Anche le streghe erano molto rispettate perché riuscivano a dominare gli elementi cosmici a favore dei loro protetti.

Il fungshui (dal cinese “vento- acqua”) ricerca l’armonia fra gli elementi del cosmo in funzione del benessere dell’uomo. Ancora oggi nella costruzione delle case, negli arredi, nella sepoltura dei defunti i cinesi studiano le posizioni topografiche e l’orientamento nello spazio in cui vi è la migliore armonia fra vento, acqua, fuoco, aria.  Queste tradizioni hanno sfidato millenni e sono sopravvissute a tutte le rivoluzioni del Paese, in particolare alla Rivoluzione culturale, la più iconoclasta verso ogni aspetto religioso.