Coronavirus, Guerra (Oms): “Mutazione lo rende più contagioso”

Continua a salire il trend delle morti e delle nuove infezioni: sono 1 mln 18.634 le persone decedute nel mondo a causa della pandemia

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Secondo il direttore aggiunto dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms), Ranieri Guerra, una mutazione del coronavirus lo renderebbe più contagioso.

Mutazione?

“Ora come ora abbiamo una piccola mutazione del virus che lo rende più contagioso mentre non abbiamo nessuna evidenza di altre mutazioni, che pure ci sono nel genoma del virus, che lo rendano meno pernicioso o meno letale dal punto di vista della mortalità”, ha spiegato Guerra, intervenuto alla trasmissione Agorà, su Rai 3.

“Possiamo però contare – ha aggiunto – sul fatto che, rispetto ad alcuni mesi fa, adesso siamo più attrezzati, sia nella prevenzione che nella cura, nel senso che identifichiamo pazienti potenziali e pazienti positivi molto rapidamente quindi fermiamo il virus prima che progredisca e fermiamo prima anche la trasmissione” all’interno dei vari focolai.

Quanto alle teorie complottiste che sostengono la possibilità che il Sars-Cov-2 sia stato creato in un laboratorio della Cina, l’esperto ribadisce: “Oggi abbiamo qualcosa come 50.000-60.000 genotipizzazioni che sono state fatte nel mondo. Se ci fosse stato un intervento artificiale come la modifica di una sequenza all’interno di un genotipo, lo avremmo visto”.

Stato di emergenza?

Sulla possibilità di prorogare lo stato di emergenza per la pandemia – ha risposto Guerra al conduttore Giovanni Floris – “spetta alla politica decidere”. Agli esperti, rimarca, “spetta il compito di fornire le evidenze che possono portare a questa decisione piuttosto che a un’altra. Dal mio punto di vista, quello che importa è una catena di comando che sia la più corta possibile e la più efficace possibile”.

“Quanto è successo nei mesi passati – sottolinea l’esperto – dà ragione a questo tipo di approccio, perché di fatto, nel nostro Paese, viviamo ancora con la rendita delle decisioni che sono state prese. Non è un caso che l’Italia, primo Paese colpito e più gravemente all’inizio dell’epidemia, in questo momento gode di una situazione molto migliore rispetto ad altri. Abbiamo creato una barriera di protezione e questa barriera deve essere rafforzata, non indebolita, in questo momento”.

Quanto a divergenze iniziali tra Governo centrale e governatori regionali, ha detto Guerra riportato da Ansa, “a fronte di una pandemia di questo genere un iniziale stato di confusione era inevitabile“.

Scuola

Al momento, evidenzia Guerra, le cose in Italia “non si sono messe male ma si potrebbero mettere male, perché abbiamo una crescita settimanale molto lenta ma costante e continua” dei casi di coronavirus, su cui la riapertura delle scuole “in questo momento ancora non ha pesato“.

“L’effetto delle scuole avranno lo vedremo fra una settimana e fra una settimana capiremo anche se i ragazzi possono diventare veicolo inconsapevole e incolpevole della circolazione del virus nelle famiglie”.

“Dieci giorni fa – precisa – sono state aperte le scuole, a distanza di una settimana ne sono state riaperte delle altre. Abbiamo 15 giorni grosso modo di periodo di incubazione durante il quale può circolare il virus all’interno degli istituti scolastici”.

“Successivamente, è stata riaperta la pubblica amministrazione con un 50% di lavoratori che sono tornati in presenza e anche questo ci parla di altri 15 giorni. Quindi, siamo a misurare il tempo di incubazione rispetto a ciascuna apertura, così come è stato fatto nel recente passato”.

Più che l’aumento di nuovi casi, sottolinea Guerra, “quello che preoccupa di più è il rapporto di positivi rispetto ai sottoposti al test, che sta crescendo leggermente e questo si dice che effettivamente non è soltanto il numero dei tamponi che induce una crescita del numero dei positivi ma un’aumentata circolazione“.

Coronavirus nel mondo

Continua a salire il trend delle morti e delle nuove infezioni da coronavirus al livello globale. Sono 1 mln 18.634 le persone decedute nel mondo a causa della pandemia, secondo l’ultimo conteggio della France Presse. I casi di contagio accertati dall’inizio dell’emergenza sanitaria hanno superato i 34 milioni.

Usa

Gli Usa, che restano il Paese più colpito, hanno registrato 43.752 nuovi casi e 857 nuovi decessi nelle 24 ore. Lo fa sapere la Johns Hopkins University. Il numero totale di contagi negli States è salito a quota 7 milioni 273.244, mentre quello delle persone decedute è pari a quasi 208.000 unità.

Gli auguri dell’Oms a Trump

Oggi sono risultati positivi anche il Presidente Usa Donald Trump e la moglie Melania. Il segretario generale dell’Organizzazione mondiale della Sanità, Tedros Adhanom Ghebreyesus, in un tweet ha augurato al presidente e alla First Lady una “piena e pronta guarigione”.

Russia e Germania

Nuovo record di contagi in Russia, che ha registrato in un giorno 9.412 nuovi positivi, il numero più alto dallo scorso 1 giugno. Il Cremlino fa sapere che per ora non si sta considerando la possibilità di un nuovo lockdown.

Preoccupa anche la situazione in Germania, che oggi ha toccato il picco più alto mai visto da aprile: 2.673 nuovi contagi in 24 ore.