Azzolina: “Dobbiamo fare di tutto per tenere aperte le scuole”

Per il Ministro le scuole "sarebbero ancora più sicure se ci fossero altre limitazioni"

Azzolina

Le scuole rimangono chiuse in gran parte del Paese. Un’Italia divisa tra didattica a distanza e didattica frontale. Le decisioni da prendere sono delicate e non facili. La scuola è vista come un luogo di socializzazione, oltre che come il tempio dell’istruzione. Per questo motivo in queste settimane il Ministro Azzolina si sta tanto battendo per tenerle aperte, ma la curva dei contagi è sempre più in salita e il rischio è dietro l’angolo. Proprio in seguito ai dati molte regioni hanno optato per la didattica a distanza.

Ministro: “Il tracciamento per le scuole è fondamentale”

“I dati sui contagi nelle scuole li hanno le Asl e li comunicano all’Istituto superiore di sanità che pubblica un rapporto complessivo una volta a settimana. L’ultima volta ha riferito che nelle scuole c’è il 3,5% di focolai rispetto a quelli di tutto il paese. Sono dati buoni anche rispetto agli altri Paesi europei. Sarebbe interessante e li riceveremo i dati che riguardano i numero dei tamponi effettuati e la percentuale di positività”. Così la ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina a Radio Anch’io. “Le Asl sono molto in affanno ma il tracciamento per le scuole è fondamentale”, ha aggiunto.

Azzolina: “I test rapidi li chiedo da metà agosto”

“In questo momento gran parte della comunità scientifica ha affermato che i rischi a scuola sono minimi e sono calcolati anche sulla base del lavoro che è stato fatto per rientrare a scuola. Nella giornata di uno studente stare a scuola è stare in un luogo protetto. Da metà agosto abbiamo chiesto test rapidi, è importante farli nelle scuole, questo significa evitare di mandare intere classi in quarantena. La scuola è un formidabile strumento di tracciamento. Se noi riuscissimo a fare test rapidi nelle scuole, questo permetterebbe anche di scoprire gli eventuali asintomatici. Io i test rapidi li chiedo da metà agosto per le scuole, sono fondamentali” ha aggiunto il Ministro.

“La chiusura scuola è un disastro per gli studenti”

“Sono convinta” che con la chiusura delle scuole – ha sottolienato l’Azzolina – “rischiamo un disastro educativo, sociologico, formativo, psicologico. Un bambino che deve imparare a leggere e a scrivere, non può farlo da dietro uno schermo. Dobbiamo essere molto prudenti, i ragazzi hanno diritto ad un pezzo di normalità nella loro vita”.

“Dobbiamo fare di tutto per tenere aperte scuole”

Continuerò a battermi per tenere aperte le scuole. Credo che, compatibilmente con la situazione epidemiologica, dobbiamo provare a tenerle aperte e anche laddove ci fossero ulteriori limitazioni, più si limitano le attività fuori la scuola più si abbassa il rischio dentro la scuola. Guai a pensare che la scuola non sia attività produttiva e a sacrificarla. É la principessa delle attività produttive, senza formazione non abbiamo futuro”.

Per il Ministro “c’è regionalismo delle diseguaglianze”

“Non possiamo accumulare dispersione scolastica soprattutto in alcune regioni del sud dove la dispersione c’era già in tempo di pace, figurarsi ora che siamo in tempo di guerra. Oggi un bambino campano, a causa di un regionalismo delle diseguaglianze, non ha lo stesso diritto di andare a scuola di un bambino veneto e lombardo“.