Turismo enogastronomico, cresce l’interesse nonostante il Covid

Presentato oggi al Senato il Rapporto sul Turismo enogastronomico, in crescita del 71%

L’interesse verso il turismo enogastronomico è aumentato in Italia, anche durante la pandemia. Se prima del Covid era importante nella scelta della meta di viaggio per il 59%, nel 2021 siamo arrivati al 71% e riguarda tutte le generazioni.

Il 55% degli italiani ha fatto almeno un viaggio con motivazione enogastronomica negli ultimi 3 anni (nel 2019 il 45%, nel 2016 il 21%). Lo dice la presidente dell’Associazione Italiana Turismo Enogastronomico, Roberta Garibaldi, alla presentazione al Senato del Rapporto sul Turismo enogastronomico in Italia 2021.
La presentazione si è svolta alla presenza del ministro del Turismo, Massimo Garavaglia, e del sottosegretario all’Agricoltura, Gianmarco Centinaio. Oltre a degustare i cibi e il vino, si è interessati alla cultura enogastronomica sia quando si è in vacanza sia riguardo al proprio luogo di residenza.
Il 70% degli italiani vorrebbe conoscere di più dell’enogastronomia del proprio paese e, nell’ottica delle limitazioni di questo periodo, è un dato molto importante.

Le mete più gettonate

Sicilia, Emilia Romagna e Campania tra le regioni e Napoli, Bologna e Palermo tra le città sono in testa alle mete più desiderate per il turismo enogastronomico in Italia.
A livello internazionale troviamo Francia, Spagna e Grecia e come città Parigi, Barcellona e Madrid. Lo ha affermato la presidente Roberta Garibaldi nel corso della presentazione del Rapporto.
Dagli ulivi in Liguria alle prelibatezze dell’Etna e Taormina: un altro dato interessante è l’abbinamento del viaggio di gusto con il mare. Molto apprezzate e in crescita anche le strutture tematizzate come alberghi, relais e glamping a tema vino, ulivi e cibi vari. Il 57% degli italiani ritiene interessante anche svolgere eventi business e di formazione all’interno di luoghi legati al cibo come le cantine.

L’impegno del Ministero per l’Agricoltura

“Quello enogastronomico è un turista altospendente, che lascia molto sul territorio ma è anche legato alla natura e attento all’ambiente, ha una “visione”. Oltre a fare pic-nic, visitare le cantine e partecipare ad altri eventi del genere infatti porta anche a casa vino e cibi, quindi permette a chi organizza di avere un reddito aggiuntivo”.
Lo ha affermato il sottosegretario all’Agricoltura, Gianmarco Centinaio alla presentazione di oggi al Senato. “Ad esempio – spiega – parlando con gli organizzatori di un picnic in cantina mi dicevano che in media ogni partecipante all’evento aveva preso circa 6 bottiglie a testa. Quindi continuiamo a lavorare in questa direzione. Ieri abbiamo fatto delle call con il mondo dell‘olio e del vino e portiamo avanti il più velocemente possibile il decreto attuativo sull’olio-turismo (è alla firma del ministro). Abbiamo anche aperto un tavolo di lavoro interministeriale per permettere agli attori interessati di lavorare con serenità e programmare”. Centinaio chiude sottolineando: “Il turismo non è solo la vacanza che facciamo tutti noi ma è anche programmazione. Bisogna permettere agli imprenditori del settore di programmare a medio e lungo termine. Il nostro compito è quello di accompagnarli e permettere loro di lavorare nel migliore dei modi”.