Chi ha sentito mai in tv, o letto sui giornali, di decine di sacerdoti assassinati da partigiani comunisti in Emilia-Romagna durante la liberazione? Difficilmente troviamo traccia nei talk show e nei dibattiti: una storia vera seppellita con quei poveri religiosi, rei solo di rappresentare un orizzonte di vita diverso dalla ideologia dei propri aguzzini. In Italia, si sa, il soccorso al vincitore è un servizio che viene pagato lautamente, e di quella storia dopo settant’anni, non se ne parla. Lo ha fatto in questi giorni, il figlio di un partigiano: ha chiesto in questi giorni scusa per il crimine, omesso dal padre, di avere ucciso Rolando Rivi, un seminarista di 14 anni. Si spera che si faccia altrettanto, per le altre morti di religiosi, e che innanzitutto la Rai colmi il vuoto di attenzioni durato così a lungo.
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