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Tutelare i caregiver familiari è una conquista di civiltà

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Il termine caregiver è di origine anglosassone e letteralmente significa colui che dona le cure, in particolare la figura del caregiver familiare sta ad indicare l’assistente familiare che in forma volontaria, gratuita e quotidiana presta la propria assistenza ad un parente non autosufficiente.

Compiuta questa doverosa premessa sintattica, è doveroso sottolineare che assistente familiare è una figura importantissima per le persone con disabilità e fragilità all’interno delle famiglie, in particolare durante questo periodo connotato dall’emergenza sanitaria dovuta al diffondersi del virus denominato Covid-19, le sopraccitate figure assistenziali hanno assunto maggiore importanza, in quanto a causa del cosiddetto lockdown, che ai fini di contenimento del contagio, ha portato alla chiusura dei centri socio assistenziali e dei centri diurni disabili, questa è stata l’unica figura assistenziale che ha consentito alle persone con fragilità di continuare a condurre un’esistenza degna, seppur irta di grandi difficoltà.

Tanto premesso è fondamentale conferire la giusta importanza a queste figure assistenziali che, in questo difficile periodo hanno rappresentato l’unico baluardo in grado di arginare il progressivo isolamento sociale delle persone con disabilità ed inoltre, in particolare, secondo la recente ricerca pubblicata da ISTAT i caregiver familiari ammontano ad oltre 8,5 milioni di persone e si occupano di prestare assistenza a familiari affetti da diverse patologie invalidanti. A tal proposito è utile evidenziare che – sovente – questa posizione non viene scelta volontariamente ma imposta o designata a causa di difficili situazioni familiari e questo fattore – a volte – può generare situazioni di forte stress emotivo definito compassion fatigue che si manifesta in chi è frequentemente o stabilmente esposto alle esperienze traumatiche altrui.

Alla luce di quanto sopra descritto, è fondamentale porre in essere una normativa efficace che tuteli questa figura professionale di fondamentale importanza, riconoscendo – ad esempio – un rimborso economico per il periodo di chiusura dei centri diurni per disabili intercorso durante la fase più difficile dell’emergenza sanitaria dovuta al virus denominato Covid-19 ed inoltre sarebbe necessario riconoscere celermente una forma dignitosa di contribuzione figurativa per i caregiver familiari che sono stati costretti ad abbandonare il proprio lavoro per assistere un proprio caro.

In ultima istanza è doveroso sottolineare che, la tutela dei caregiver e di conseguenza la valorizzazione del diritto alla migliore assistenza possibile delle persone con disabilità, è un importante indicatore dell’indice di civiltà e sviluppo morale ed umano di un Paese, per questo è imperativo che la classe politica agisca con umanità e altruismo in ossequio alla bellissima frase che Alcide De Gasperi era solito pronunciare: “Politica vuol dire realizzare”.

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