Pontecorvi (Gemelli): “Prevenzione, alimentazione sana e tiroide sotto controllo per restare in salute”

Le patologie della tiroide sono molto più frequenti nelle donne che negli uomini e soprattutto un periodo molto critico della donna è quello della gravidanza

Pontecorvo
Il prof. Alfredo Pontecorvi del Policlinico Agostino Gemelli

Metà delle popolazione over 50 ha noduli alla tiroide. “Tiroide e salute” si intitola la campagna di prevenzione dell’Istituto Superiore di Sanità.”Le patologie tiroidee si possono prevenire con una alimentazione che assicuri un adeguato apporto di iodio e di selenio“, afferma il professor Alfredo Pontecorvi. Direttore dell’Unità Operativa Complessa di medicina interna, endocrinologia e diabetologia al Policlinico Agostino Gemelli. Ordinario di Endocrinologia all’Università Cattolica del Sacro Cuore. Cavaliere di Gran Croce dell’Ordine Píano per decisione di papa Francesco. Aggiunge il professor Pontecorvi: “Le malattie della tiroide sono curabili. Disponiamo di trattamenti farmacologici e chirurgici per tutte le situazioni inclusi i tumori”. E precisa: “Serve moderazione nell’utilizzo del sale. Ma andrebbe usato sempre quello fortificato con iodio“.

Attenzione alla tiroide

“Prevenire la formazione di noduli passa richiede un adeguato apporto di iodio nel corso di tutta la vita– puntualizza il professor Pontecorvi-. Per mantenere la tiroide in salute gli adulti devono assumere 150 microgrammi di iodio al giorno. Iodio e selenio sono essenziali per la salute di questa ghiandola. E per il corretto funzionamento dei suoi ormoni. La tiroide regola il metabolismo e la produzione di energia di tutte le cellule“. Dopo cinque anni di servizio come direttore della Direzione di Sanità ed Igiene del Governatorato dello Stato della Città del Vaticano, Alfredo Pontecorvi, dal 1° agosto 2020 è tornato a tempo pieno a svolgere attività clinica come professore ordinario di Endocrinologia e direttore della Scuola di specializzazione in endocrinologia e malattie del metabolismo del Policlinico universitario Agostino Gemelli. tiroide

Il contrasto al Covid

In segno di gratitudine per i servizi svolti, Papa Francesco lo ha insignito dell’onorificenza di Cavaliere di Gran Croce dell’Ordine Píano. Un segno di ringraziamento per il lavoro svolto in un quinquennio. A cominciare dai progetti da lui realizzati, tra i quali il nuovo servizio di fisioterapia. L’accompagnamento per le persone vittime di abusi. Il servizio medico attivato presso la Pontificia università Lateranense. Alla Direzione di Sanità ed Igiene, il primario di Endocrinologia del Gemelli ha affrontato l’emergenza per il Covid-19. Tracciando le modalità con cui è stata affrontata in Vaticano. Dove i casi registrati dall’inizio della pandemia sono stati limitati.tiroide

Informazione necessaria

Poche donne sanno che un mal funzionamento della tiroide può causare il mancato concepimento. O addirittura provocare l’aborto. “Le patologie della tiroide sono molto più frequenti nelle donne che negli uomini e soprattutto un periodo molto critico della donna è quello della gravidanza- sottolinea il professor Pontecorvi-. Quando una donna è desiderosa di una gravidanza è molto importante che venga controllato lo stato di salute della tiroide. Perché una tiroide che funziona male o poco può compromettere la fertilità e determinare un’infertilità di coppia. Inoltre va tenuto presente che sia l’ipotiroidismo che l’ipertiroidismo sono quasi sempre causati da una malattia autoimmune della tiroide. Allo stesso tempo quest’ultimo tipo di patologie tendono ad associarsi ad una maggiore frequenza di aborto”. Quindi, putualizza a Dire il direttore Uoc del Policlinico Gemelli, “non si origina solo una difficoltà al concepimento. Ma anche a portare a termine la gravidanza. Questa caratteristica persiste anche se si corregge il problema perché deriva dall’autoimmunità che rende quella donna molto più sensibile all’aggressioni del proprio sistema immunitario da feto placentare. E al rifiuto dell’attecchimento dell’embrione. Perciò ad un aborto precoce in genere nelle prime settimane di gravidanza”.

Mattie autoimmuni

“In genere nei soggetti da malattie autoimmuni della tiroide che hanno sviluppato anticorpi anti-tiroide positivi hanno un rischio abortivo dalle tre alle quattro volte superiore rispetto alle donne che non hanno disturbi della tiroide- precisa il professor Pontecorvi-. Quindi una donna quando decide di diventare mamma deve controllare il suo stato tiroideo. Anche per un ulteriore motivo. Cioè se la tiroide funziona meno, questo incide sullo sviluppo neurologico del feto e nascituro non in maniera drammatica. Ma con in ogni caso si riscontra una leggera riduzione del quoziente intellettivo. Per questo è bene misurare l’ormone TSH e correggere la disfunzione prima della gravidanza. O comunque nei primi mesi dal concepimento. Una necessaria attenzione per le donne che cercano un bebè è appunto avere un corretto apporto di iodio. L’Oms consiglia 150 mg ossia 5g ovvero un cucchiaino di sale iodato che è quello che tutti noi dovremmo usare al posto del normale sale da cucina. Ciò non solo per la mamma ma anche per il feto che dal terzo mese in poi, per produrre i propri ormoni della tiroide. La donna che aspetta ha bisogno di più iodio e va supplementato”.