Tavoletta (Acli Terra): “La straordinaria funzione sociale dell’olivicoltura italiana”

L'intervista di Interris.it a Nicola Tavoletta, presidente nazionale di Acli Terra, in merito allo stato di salute dell'olivicoltura italiana

© Archivio Acli Terra

L’’Italia, dopo la Spagna, è il secondo produttore di olio di oliva in Europa e nel mondo, con una produzione nazionale media di oltre 464 mila tonnellate, due terzi dei quali extra vergine. In particolare, nell’ambito della produzione olearia nazionale, la Puglia, Calabria, la Sicilia e la Campania hanno una rilevanza che si attesta oltre l’85% di tutto l’olio di oliva prodotto nel nostro paese. La rimanente produzione che ha una certa rilevanza se la dividono Toscana, Liguria, Umbria, Marche e Abruzzo. Inoltre, a garanzia della qualità degli olii prodotti, in Italia, vengono utilizzate le certificazioni DOP (Denominazione di Origine Protetta) e IGP (Indicazione Geografica Tipica) sparse nelle diverse aree di produzione in tutte le regioni. A titolo di esempio, si pensi che, attualmente, il nostro paese, possiede 41 di queste denominazioni. Interris.it, in merito a questo settore agricolo di fondamentale importanza per l’economia del nostro paese, ha intervistato il presidente nazionale di Acli Terra, Nicola Tavoletta.

Il presidente nazionale di Acli Terra, Nicola Tavoletta (© Archivio Acli Terra)

L’intervista

Qual è lo stato di salute del comparto oleario italiano? Come incide sull’economia?

“Noi abbiamo in famiglia l’Unapol, ossia l’Unione Nazionale Associazioni Produttori Olivicoli, che ci segnala delle criticità in relazione a due questioni: la Xylella e il caro energia. Questi due aspetti fanno molto male alla olivicoltura italiana. È un settore che, in alcune regioni, è economicamente trainante, inoltre ha una funzione sociale straordinaria nelle comunità locali, nelle quali incrementa la capacità di coesione. Inoltre, da poco, abbiamo messo in campo l’olioturismo ed Acli Terra Calabria con il Presidente Campisi è una avanguardia come ha dimostrato con il recente convegno tenutosi Lamezia”.

Come si connota l’azione di Acli Terra per la tutela del settore?

“Acli Terra ha un grande e storico partner, come appena anticipato, proprio dalla tradizione degli olivicoltori aclisti ed è appunto l’Unapol. Tutto quello che serve per il settore in termini di tutela politica, promozione commerciale e servizi tecnici lo abbiamo grazie alle Organizzazioni di Produttori coordinate nell’Unapol, dal Presidente Tommaso Lojodice e dalla sua squadra. In qualità di Acli Terra sfidiamo la ristorazione a sollevare l’asticella della cultura dell’uso dell’olio, come è successo con il vino.

Quali sono i vostri auspici per il futuro in questo settore? Quali misure servirebbero per esprimere al meglio le potenzialità del settore?

“I nostri auspici per il futuro affinché si possano esprimere al meglio le potenzialità di questo importante settore sono l’incremento della formazione continua e gratuita per gli operatori, la limitazione dei costi dell’energia che, attualmente, a causa della situazione internazionale, sono molto elevati e l’incentivazione della ricerca scientifica finanziata con l’obiettivo di limitare i danni causati dagli agenti infestanti”.