Storie di casa nostra: l’esempio di don Adriano Bragazzi

Nel cuore del “Villaggio Trieste”, quartiere popolare di Latina così denominato perché in passato ha accolto le famiglie profughe provenienti dall’Istria e dalla Dalmazia, sorge la Mensa Caritas, intitolata a Don Adriano Bragazzi, che prima della sua prematura scomparsa ne aveva promosso l’istituzione. Avviata in un territorio che ha ospitato per diversi decenni, tra il 1957 e il 1991, durante la cosiddetta guerra fredda, il Campo Profughi “Rossi Longhi”, il più grande centro di accoglienza e smistamento di profughi e rifugiati operativo in Italia, la mensa, protagonista della campagna Cei, prosegue una lunga storia di accoglienza che ha caratterizzato la città pontina.

Il disagio economico e sociale

Istituita nel 2002 come mensa serale distribuisce 100 pasti al giorno per complessivi 33.565 accessi annui (dato 2020) di persone, provenienti dal Comune di Latina e da quelli limitrofi, in situazione di forte disagio economico e sociale. “Da quando la Caritas è nata in questa diocesi, alla fine degli anni ’90, si è sempre interessata degli ultimi, delle persone in difficoltà, tenendo d’occhio, però, – spiega Angelo Raponi, direttore della Caritas di Latina – la comunità cristiana affinché ciascuno facesse la sua parte all’interno di questo nostro contesto. Siamo quindi impegnati sul fronte delle Caritas parrocchiali, dell’animazione dei territori, delle comunità cristiane e sull’erogazione di alcuni servizi in risposta ai bisogni primari delle persone. Come la mensa, opera-segno diocesana al servizio dell’intera città, intitolata a Don Adriano Bragazzi sacerdote che ha lasciato un’impronta indelebile nella comunità locale. Nel corso degli anni siamo riusciti ad assistere un crescente numero di persone provenienti, in genere, da situazioni di forte disagio economico e sociale, in maggioranza stranieri, ma ci sono anche italiani, circa il 25% dell’utenza, che hanno perso il lavoro a causa della crisi economica che ha colpito duramente la nostra provincia, aggravata dallo scoppio della pandemia”.

La Mensa è l’unico luogo a Latina e dintorni dove chi è in difficoltà può trovare una mano tesa. Inserita nel contesto dei servizi socio-assistenziali territoriali, la struttura ne costituisce parte integrante in quanto l’invio degli utenti è spesso effettuato dagli operatori dei servizi del territorio, pubblici (Comune, ASL) e privati (centro di ascolto Caritas, Caritas parrocchiali). “L’8xmille rappresenta la risorsa fondamentale che ha permesso di avviare la struttura nel 2003 – conclude il direttore – quando la Diocesi acquistò l’immobile dove la Mensa ha sede, e che consente di fare fronte alla gestione quotidiana. Anche per il 2021, come negli anni passati, potremo contare su 50.000 euro provenienti dai fondi della Chiesa cattolica. La nostra realtà è una palestra di servizi di volontariato che ci permette di fare la differenza per tanti. Ogni giorno chi viene è certo di trovare non solo un pasto caldo ma anche delle persone pronte ad accoglierle e a scambiare una parola”.

Una squadra di 400 volontari

Sono coordinati da un operatore, organizzati in 24 gruppi, con una turnazione settimanale o mensile, garantisce per 365 giorni l’anno che ogni giorno, a partire dalle 16.30, sia pronta la cena in tavola. Da quando è scoppiata l’emergenza il servizio è stato rimodulato con una distribuzione pasti da asporto, raggiungendo 160 persone al giorno anziché le abituali 100. “Faccio come a casa mia – spiega Maria, cuoca volontaria della Mensa Don Adriano Bragazzi –. Arrivo in mensa e cominciamo a cucinare utilizzando i prodotti a disposizione. Durante la pandemia ho pensato di preparare i piatti a casa. Peppe mi portava bustoni enormi di verdure, che mi mandava su con l’ascensore, e io quando le avevo cotte le rimandavo giù. Aiutare gli altri per me è dovuto, sento che lo devo fare”. “Vengo qua e sono contento, anche se lavoro, faccio sacrifici – aggiunge Giuseppe, cuoco volontario – ma sono felice di fare questo tipo di servizio”.

Accanto ai volontari, la “macchina della Caritas diocesana che organizza l’accesso, autorizzato da un apposito centro d’ascolto aperto tutti i mercoledì, dalle 16.00 alle 19.00, e situato nei locali dell’ambulatorio medico della Caritas (in Via Virgilio, 25 – di fronte alla mensa), per valutare le reali esigenze e necessità dei richiedenti, ai quali viene rilasciato un tesserino personale. Tutti i servizi forniti agli utenti sono completamente gratuiti. La Mensa è il luogo ideale per raggiungere gli ultimi, anche con il centro di ascolto e il servizio docce, disponibile negli orari mattutini, due giorni a settimana, con accesso libero.