Sostenibilità, transizione ecologica e prevenzione del greenwashing. Dall’accademia alle imprese

Ecco l'app che comunica le performance ambientali dei prodotti del largo consumo. Il Laboratorio SuM (Sustainability Management) della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa organizza ha collaborato con Geo (Green economy observatory) del Centro Green dell’Università Bocconi

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La transizione ecologica rientra in un percorso finalizzato ad ottenere un futuro più sostenibile. Attraverso un presente in cui individui e istituzioni cooperino per il raggiungimento della neutralità climatica. A Milano il punto sui risultati e le innovazioni, come il lancio di Barcode4environment. L’app che comunica in modo rapido e chiaro le performance ambientali di prodotti del largo consumo. Sostenibilità, transizione ecologica e prevenzione del greenwashing. Ecco i temi di ricerca del Laboratorio SuM (Sustainability Management) dell’Istituto di Management della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa. Questioni al centro di un convegno all’Università Bocconi.sostenibilità

Sostenibilità

Il Laboratorio SuM (Sustainability Management) della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa organizza ha collaborato con Geo (Green economy observatory) del Centro Green dell’Università Bocconi. Ne è scaturito il convegno “Ecodesign, impronta ambientale, Csrd (Corporate sustainability reporting directive) e greenwashing. Su cosa cambia per le imprese e per i consumatori. Alla luce delle recentissime evoluzioni normative e delle nuove tendenze di mercato?”. L’iniziativa si è svolta all’Università Bocconi. E ha coinvolto numerosi esperti. L’obiettivo è stato quello di affrontare tematiche chiave per la competitività delle imprese. Nel solco della transizione ecologica. In Italia e nell’Unione Europea. Illustrando alcune novità che si stanno delineando nello scenario delle strategie di management delle imprese. E nell’ambito delle dinamiche di mercato e delle scelte di consumo.sostenibilità

Ecodesign

In particolare la discussione ha preso in esame l’approvazione, a metà novembre 2022, della Csrd (Corporate sustainability reporting directive). E la pubblicazione della proposta di Regolamento europea sull’Ecodesign dei prodotti. Fino alle ultime novità in campo di “Green Claims”. E di applicazione dell’environmental footprint (impronta ambientale) dell’Unione Europea. Passando dalla prevenzione del “greenwashing“. Ovvero un ecologismo apparente al centro, soprattutto, dei processi di comunicazione. Ad aprire il convegno è stato un rappresentante della Scuola Superiore Sant’Anna, Fabio Iraldo. Docente di Economia e gestione delle imprese presso l’Istituto di Management. Con un intervento dedicato ad alcuni recentissimi sviluppi sul fronte della legislazione europea in tema di sostenibilità ambientale. Novità che hanno avuto un impattato sul mondo dell’impresa.sostenibilità

App ambientale

Racconta Fabio Iraldo: “Nell’ambito del convegno si è tenuta la presentazione di ‘Barcode4environment’. Piattaforma web accessibile attraverso app. Sviluppata in collaborazione con GS1 Italy. Per offrire alle imprese del largo consumo una nuova possibilità. E cioè quella di comunicare in modo chiaro e accessibile le informazioni-chiave legate alla performance ambientale dei prodotti. Attraverso la lettura dei loro codici a barre. Si tratta di una rivoluzione per le strategie aziendali di green marketing”. A moderare la successiva tavola rotonda è stato Marco Frey, prorettore alla “Terza Missione”. Alla Scuola Superiore Sant’Anna docente di Economia e gestione delle imprese presso l’Istituto di Management. Direttore del Master Geca. Gestione e controllo dell’ambiente: economia circolare e gestione efficiente delle risorse. Il convegno a Milano, spiegano i promotori, è stata un’occasione per riflettere sui rilevanti passi avanti compiuti, a livello nazionale. Nell’applicazione dello schema Made Green in Italy. Con lo sviluppo e l’approvazione di molte “Regole di categoria di prodotto” per il calcolo dell’impronta ambientale.sostenibilità

Supporto

Il professor Francesco Testa è docente di Economia e gestione delle imprese presso l’Istituto di Management della Scuola Superiore Sant’Anna. “Nel corso dell’ultimo anno sono stati portati a termine i lavori di istruttoria. Per molti nuovi gruppi di prodotti che costituiscono il cuore del Made in Italy. Ossia la pasta, l’aceto balsamico, il grana padano Il provolone tra i prodotti alimentari. Ma anche i tessuti in lana e varie tipologie di imballaggi nelle categorie non-food- evidenzia il professor Testa-. A questi lavori il Laboratorio SuM dell’Istituto di Management della Scuola Superiore Sant’Anna ha contribuito in modo sostanziale. Nel proprio ruolo ufficiale di supporto tecnico alle Segreteria del Marchio in seno al ministero dell’Ambiente”, conclude.