No dai medici all’eutanasia e al suicidio assistito

La World medical association ribadisce il suo forte impegno nei confronti dei principi dell’etica medica e che è necessario mantenere il massimo rispetto per la vita umana. Pertanto, la Wma è fermamente contraria all’eutanasia e al suicidio assistito dal medico”. Lo cominica l’Associazione medica mondiale in un comunicato diffuso al termine di un  processo di consultazione con medici e non solo provenienti da tutto il mondo e riuniti nell’assemblea annuale a Tbilisi, in Georgia.

Costrizione

Nel comunicato l’eutanasia viene concepita come il caso in cui “un medico somministra deliberatamente una sostanza letale o esegue un intervento per causare la morte di un paziente con capacità decisionale su sua richiesta volontaria”. Mentre il suicidio assistito dal medico si riferisce a casi in cui “su richiesta volontaria di un paziente con capacità decisionale, un medico consente deliberatamente a un paziente di porre fine alla propria vita prescrivendo o fornendo sostanze mediche con l’intenzione di provocare la morte”. Posti questi chiarimenti, il Wma evidenzia che nessun medico dovrebbe essere costretto a partecipare all’eutanasia o al suicidio assistito”. La dichiarazione afferma inoltre che “separatamente, il medico che rispetta il diritto fondamentale del paziente a rifiutare il trattamento medico non agisce in modo non etico, dato che rinuncia o rifiuta cure indesiderate, anche se il rispetto di tale desiderio provoca la morte del paziente”.