Nella festa dei Nonni, ricordiamoci degli anziani sempre più soli

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Lo ha ricordato anche il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel suo ultimo discorso di Capodanno, richiamando all'attenzione l'episodio dell'anziana donna che chiamò i Carabinieri perché si sentiva sola. Sempre più anziani, in Italia, sono soli: il 40% nel caso degli ultrasettantacinquenni, secondo i dati del rapporto annuale dell'Istat, che fanno riflettere su un problema diffuso correlato all'aumento generale dell'aspettativa di vita.

Più anziani, più soli

In Italia, circa il 13% della popolazione vive da solo: allargando lo spettro dell'età, l'Istat rileva che, al di sotto dei 25 anni è solo l’1%, tra i 25 e i 34 anni l'11%, tra i 35 e i 54 il 12%, mentre tra i 55 e i 74 vive solo il 16% della popolazione. Nel Paese l'attenzione per l'anziano è un dovere della società. Secondo Passi d'Argento, il sistema di monitoraggio delle condizioni della popolazione anziana in Italia che è coordinato dall'Istituto superiore di sanità, il quadro è complesso. Ci sono regioni che registrano dei picchi. Come il Trentino Alto-Adige, con circa 23.000 anziani cosiddetti “fragili”, vale a dire autonomi nelle attività come mangiare e vestirsi, ma bisognosi di aiuto per la preparazione dei pasti, l'assunzione dei farmaci e le commissioni all'esterno delle abitazioni. Secondo Passi d'Argento, nella regione il 94% dei costi di assistenza per gli anziani è a carico delle famiglie. Una percentuale eloquente, a cui si affianca il numero, drammatico, di circa 1.400 persone escluse dall'assistenza

Un “Ministro della Solitudine”?

Il quadro si fa più complicato per gli anziani disabili, cioè coloro affetti da patologie invalidanti che richiedono assistenza 24 ore su 24. L'Associazione Italiana di Psicogeriatria denuncia un maggiore rischio di esposizione alla solitudine per tali soggetti vulnerabili, soprattutto coloro affetti da demenza, “perché nel tempo si rarefanno i contatti con parenti, amici, vicini di casa”. Un problema, per la verità, non solo italiano. Nel Regno Unito, per esempio, sono almeno 200.000 gli anziani che trascorrono anche diverse settimane senza incontrare nessuno. Lo stato di prolungato isolamento incrementa, così, il proliferare di fenomeni depressivi. Per questo, nel gennaio 2018, l'ex premier britannico Theresa May ha assegnato a Tracey Crouch il Minister of Loneliness, il Ministero della Solitudine, con lo scopo di favorire l'inclusione degli anziani isolati. Anche in Spagna, Paese vicino al nostro, è stata da più parti richiesta l’istituzione di un Ministero per la solitudine, sotto la pressione di una demografia sempre più preoccupante, che relega gli anziani all'isolamento. 

L'appello di Papa Francesco

Un forte richiamo è venuto anche da Papa Francesco che, nell'incontro con gli anziani in Piazza San Pietro il 28 settembre 2014, ha denunciato il fenomeno dell'abbandono come “eutanasia nascosta”: “Quante volte si scartano gli anziani con atteggiamenti di abbandono che sono una vera e propria eutanasia nascosta! È l'effetto di quella cultura dello scarto che fa molto male al nostro mondo. Si scartano i bambini, si scartano i giovani, perché non hanno lavoro, e si scartano gli anziani con la pretesa di mantenere un sistema economico 'equilibrato', al centro del quale non vi è la persona umana, ma il denaro. Siamo tutti chiamati a contrastare questa velenosa cultura dello scarto!” ha ammonito il Pontefice. A dispetto di uno sviluppo tecnologico, la nostra società fa oggi fatica a sostenere gli uomini nei loro momenti di particolare fragilità e vulnerabilità.