La vita per i bambini è un incubo

Un incubo”. Così può essere descritta la vita dei bambini in Siria, Paese in guerra dal marzo 2011. “Per i bambini che restano intrappolati in Siria sotto assedio e sotto violenze incontrollate, la vita è diventata un incubo. Stanno lottando per sopravvivere”. È quanto denuncia oggi Henrietta H. Fore, direttore generale dell’Unicef.

La situazione

“Questa settimana, secondo le notizie che ci arrivano, decine di bambini sono stati uccisi e molti altri feriti da violenza estreme e sempre più cruente in diverse parti della Siria. La violenza non mostra segnali di arresto”, prosegue Fore, rilevando che “solo nel Ghouta orientale, centinaia di bambini hanno urgente bisogno di evacuazione medica. Quattro anni di assedio hanno portato al collasso i servizi sanitari e altri servizi di base fondamentali per la sopravvivenza e la crescita dei bambini. Negli ultimi mesi, la malnutrizione è aumentata di cinque volte”. “Sono addolorata per quel che i bambini della Siria continuano a subire a causa di azioni intraprese dagli adulti”, aggiunge il direttore generale dell’Unicef.

Il fondo delle Nazioni Unite “chiede un’immediata cessazione delle ostilità in Siria. La protezione dei bambini deve essere prioritaria in ogni momento. Le scuole, gli ospedali e i parchi giochi dovrebbero essere luoghi sicuri, mai obiettivi di attacchi”. Servono “1,3 miliardi di dollari per supportare 6,9 milioni di bambini all’interno della Siria e tutti coloro che vivono come rifugiati nei paesi vicini”, conclude Fore.

L'escalation di violenza

I raid aerei si ripercuotono su Ghouta da diversi giorni. L'escalation di violenza, in Siria, era iniziata già dalle prime luci di mercoledì, quando un attacco aereo israeliano era stato in parte sventato dal sistema di intercettazione missilistica di Damasco: secondo Afp, tuttavia, alcuni razzi avevano colpito depositi di munizioni dell'esercito. La stessa Damasco, peraltro, era stata soggetta a ripetuti raid aerei da parte delle forze governative, così come la zona di Ghouta, dove hanno perso la vita 31 civili, tra i quali 12 bambini.