La fiera della cannabis light suscita polemiche

Nonostante l’ennesima ricerca, presentata il 10 ottobre dalla Comunità di recupero di San Patrignano nell’ambito dell’evento dedicato alla prevenzione “WeFree Days”, abbia dimostrato che la cannabis non potrà mai definirsi “light”, oggi a Pisa è stata inaugurata al Palazzo dei Congressi “Canapisa”, la fiera antiproibizionista destinata a far conoscere e diffondere le più varie tipologie di prodotti ricavati dalle foglie e dalle inflorescenze di cannabis. Eppure nello studio citato, dal titolo “Cannabis light extraction”, il prof. Giovanni Serpelloni, direttore dell’Uoc Dipendenze di Verona e attivo anche al Dp Insitute dell’Università della Florida, dopo aver studiato le pratiche che i giovani utilizzano per estrarre e concentrare i principi attivi della cannabis (Thc), è arrivato alla conclusione: “Con un estrattore domestico si può ottenere un effetto psicoattivo da pochi grammi di prodotto”.

Sull’argomento è intervenuto come noto il Consiglio Superiore della Sanità (Css) che, nel suo parere del 10 aprile 2018, ha ribadito che “la pericolosità dei prodotti contenenti o costituiti da infiorescenze di canapa […] non può essere esclusa”. Fra i motivi del suo monito l’organismo pubblico ha annoverato: la presenza “non trascurabile” di Thc (principio attivo psicotropo) nei “prodotti”; l’impossibilità di fatto di un monitoraggio o controllo sulle quantità del consumo e, quindi, sugli effetti individuali della cannabis “light”; l’irrealizzabilità della valutazione del rischio di interazioni fra l'assunzione dei prodotti alla cannabis e vari casi particolari e diffusi (patologie, farmaci, gravidanza ed altri esempi). Anche le massime autorità politico-sanitarie della Gran Bretagna, pur consentendo a partire dal primo novembre l'uso della cannabis per scopi medici, comunque limitato a “esigenze cliniche eccezionali”, hanno attestato nuovamente e in maniera molto decisa che qualunque altra forma di utilizzo della sostanza, in particolare a fini ricreativi, resterà proibita nel Paese sulla base delle norme anti-droga in vigore. Una tale decisione era stata preceduta del parere positivo della Chief medical officer Sally Davies, nonché di un comitato consultivo di medici del Regno Unito.

L'impegno del Popolo della Famiglia

Ritornando all’Italia, in considerazione dei risultati preoccupanti di una ricerca effettuata su 2.671 ragazzi di scuole superiori, licei e istituti professionali della Capitale, svolta dalla Asl Roma 2 insieme alla Cooperativa Parsec (il 90% degli adolescenti considera normale consumare cannabis e fumare spinelli, anche in casa e, circa il 50%, lo vede fare ai propri compagni prima di entrare in classe, il 66% una volta usciti di scuola), il movimento politico lanciato a livello nazionale nel 2016 da Mario Adinolfi, Nicola Di Matteo e altri, Il Popolo della Famiglia, si è fatto sentire a Pisa in merito alla Fiera Canapisa, denunciando la “cultura dello sballo” e dell’irresponsabilità di una manifestazione nella quale, scrive in un comunicato citato da PisaToday, “non solo sarà possibile assaggiare dolci, gelati, vini, birre e caffè preparati con semi, oli ed estratti di canapa, ma addirittura si potrà aspirare la cannabis “light” che ormai da molti mesi è divenuta legale”.

Sull’argomento il PdF ha organizzato nei prossimi giorni a Roma un incontro di formazione-informazione e sensibilizzazione dal titolo “Cannabis light: droga in formato tisana “, volto a contrastare il presunto carattere di “normalità” del consumo di cannabis nel nostro Paese, a causa principalmente della legge fatta approvare nel 2016 dall’allora ministro dell’agricoltura e oggi segretario del Pd Maurizio Martina (n. 242), che permette di coltivare cannabis con una bassa soglia di principio attivo (Thc).

Relatrice al “IV Incontro di cultura politica” del Popolo della Famiglia-Roma, in programma giovedì 25 ottobre presso la sala meeting del “Mirage Food & Drink” in zona Eur (via Alessio Baldovinetti 98 – ore 18), sarà la d.ssa Maria Rita Marinetti, laureata in Chimica e Tecnologia Farmaceutiche all’Università di Roma “La Sapienza” e titolata di un Dottorato in Biotecnologie. Durante l'incontro verrà presentato il volantino “No alla Cannabis light” nel quale il PdF rivolge un appello al governo Conte per mettere finalmente in pratica il sopra citato “Parere sulla commercializzazione di prodotti contenenti Thc” del Consiglio Superiore di Sanità, volto ad attivare, “nell'interesse della salute individuale e pubblica e in applicazione del principio di precauzione, misure atte a non consentire la libera vendita dei suddetti prodotti“. In definitiva il Popolo della Famiglia intende riprendere e rilanciare il monito del Consiglio Superiore di Sanità chiedendo ancora una volta e prima che sia troppo tardi di fermare la cultura di Stato dello sballo “ricreativo” tramite droghe dette ingannevolmente “leggere” e di vietare ogni forma di apologia al consumo di Cannabis come quella della fiera di Pisa.