Meloni: “L'Italia accolga Asia Bibi”

In Pakistan il partito radicale islamico Tehreek-e-Labbaik è tornato in piazza per chiedere l'impiccagione di Asia Bibi, la donna cristiana condannata a morte per blasfemia, e ha minacciato i giudici della Corte suprema chiamati a decidere sul suo caso: se la donna sarà prosciolta spetterà loro una 'fine orribile'. Fratelli d'Italia rivolge un appello urgente al Governo: se Asia Bibi sarà scarcerata, la nostra Nazione offra subito la sua disponibilità ad accoglierla in Italia per offrire a lei e alla sua famiglia un posto sicuro dove poter continuare a vivere. L'Italia non può rimanere indifferente”. Così la leader di Fdi, Giorgia Meloni, a proposito dell'ondata di odio che sta accompagnando la fase cruciale del processo nei confronti della madre cristiana condannata a morte per blasfemia.

La vicenda

L'incubo di Asia Bibi è cominciato nel 2009 a causa di un litigio sul lavoro con alcune colleghe di fede mussulmana. A lei, cristiana, hanno rimproverato di aver bevuto dal loro stesso bicchiere. Durante la discussione, secondo le altre braccianti, la donna cristiana avrebbe offeso Maometto. Un'accusa che Asia Bibi ha respinto sin dal primo momento. Le parole delle colleghe, però, sono state sufficienti per condurre al suo arresto il 19 giugno del 2009. In Pakistan la blasfemia è uno dei reati per i quali si rischia la pena capitale. E infatti, l'8 novembre del 2010, la donna è stata condannata a morte per impiccagione. Dopo un lungo processo, si attende ora la sentenza della Corte suprema, che si è riunita l'8 ottobre per decidere il suo destino.