Aibi: “Persa la fiducia delle famiglie”

Alla crisi dell’adozione internazionale che non si arresta, visto che i dati del primo semestre 2019 mostrano un ulteriore calo rispetto al 2018, in questi ultimi i tempi si è aggiunta anche, dopo la vicenda Bibbiano, la sfiducia nell’istituto dell’affido”. Lo ha denunciato Marco Griffini, presidente dell’Associazione Amici dei bambini (Aibi), nel suo intervento alla XXVIII settimana di incontro e formazione per le famiglie adottive e affidatarie, iniziato sabato 24 agosto a Casino di Terra (Pisa). L'incontro, che terminerà sabato 30 agosto ed è promossa, oltre che da Aibi, anche dall’Associazione “La Pietra Scartata”. “In entrambi i casi – ha proseguito il presidente di Aibi – stiamo assistendo una crisi di fiducia da parte delle famiglie italiane relativamente a queste due bellissime forme di accoglienza. Inoltre la debolezza del Terzo Settore, in attesa da anni della applicazione della relativa riforma, ha fatto sì che non si sia saputo impostare una linea comune di forte interlocuzione con il Governo sul fronte del problema della immigrazione, lasciando l’opinione pubblica in balia di facili strumentalizzazioni”. Si pone pertanto “l’obiettivo del programma di lavoro del presente seminario quello di un recupero della fiducia delle famiglie. Un compito a cui sono chiamate in prima battuta proprio le associazioni familiari, specie quelle radicate nei territori”.

Il meeting

L’ultima settimana di agosto è riservata al raduno nazionale delle famiglie di Amici dei Bambini, un movimento di volontariato, fondato, coordinato e gestito da famiglie adottive e affidatarie, che dal 1986 lavora ogni giorno al fianco dei bambini ospiti negli istituti di tutto il mondo per combattere l’emergenza abbandono. Alla sette giorni sono presenti i membri del Consiglio direttivo, nonché quelli del Consiglio nazionale, i coordinatori regionali, i responsabili dei Gfl (Gruppi familiari locali) e i responsabili dei punti Aibi. Per la vicepresidente di Ai.Bi. – Amici dei Bambini, Cristina Riccardi, “Gli eventi di Bibbiano, pur nella loro tragicità, hanno avuto il pregio di accendere i riflettori sull’affido famigliare di cui si è sempre parlato poco, in modo non corretto, spesso evidenziandone i limiti e tralasciando ciò che di buono e giusto ha comunque permesso di realizzare”.