San Francesco, sindaco Fabi: “Il vero significato del primo presepe di Greccio”

L'intervista di Interris.it a Emiliano Fabi, sindaco di Greccio, nella solennità di San Francesco per gli 800 anni dal primo presepe e sul gemellaggio del borgo reatino con Assisi

La rivocazione del presepe vivente a Greccio, e, nel riquadro, il sindaco Emiliano Fabi. Foto: Comune di Greccio

Dici San Francesco e pensi ad Assisi. Eppure, sono tanti i luoghi simbolo toccati dal Poverello nei suoi 44 anni di vita terrena. Impossibile non citare Greccio, borgo in provincia di Rieti – nella Valle Santa reatina – sede del “primo presepe” voluto da santo nel Natale del 1223 e di cui quest’anno ricorrono gli 800 anni.

Il primo presepe

Correva infatti l’anno 1223 quando San Francesco d’Assisi scelse l’umile paese montano, affacciato sulla vasta conca reatina, per rievocare la nascita del Salvatore. La somiglianza dei luoghi con quanto il Santo aveva visto in Palestina lo portò a realizzare un evento che ancora oggi segna la storia di quelle terre. L’intento del Santo poverello era quello di far capire ad un popolo rozzo e lontano dagli insegnamenti cristiani, l’evento misterioso della nascita di Gesù. Greccio, luogo ricco di povertà, ebbe il privilegio di vedere la realizzazione del Primo Presepe Vivente con l’attiva partecipazione di Giovanni Velita, amico devoto del Santo, Signore di Greccio e, del popolo tutto che corse alle grida degli araldi inviati dal Santo ad annunciare l’evento che ha elevato Greccio a punto di riferimento della Cristianità tutta. Nella festività di San Francesco, patrono d’Italia, Interris.it ha intervistato il sindaco di Greccio, Emiliano Fabi.

L’intervista a Emiliano Fabi, sindaco di Greccio

Quanto è importante per Greccio festeggiare San Francesco il 4 ottobre?

“Il legame tra Greccio e San Francesco è particolarmente forte in virtù di quanto il poverello ha lasciato proprio nei nostri territori e in tutta la Valle Santa reatina. Inoltre, Greccio vive quest’anno un anno particolarmente importante per le celebrazioni legate all’ottavo centenario della prima rappresentazione del presepe, realizzata da San Francesco a Greccio nella notte di Natale del 1223. Ecco perché qui è sempre importante festeggiarlo e ricordarlo, ma chiaramente quest’anno assume un tono particolare. Anche il legame e la vicinanza con la città di Assisi con cui dallo scorso anno abbiamo un patto d’amicizia che verrà festeggiato insieme. Il 3 ottobre siamo stati insieme ad Assisi. Qui a Greccio festeggeremo il Patrono d’Italia con un ricco calendario di appuntamenti da oggi, 4 ottobre, fino a domenica prossima, con una festa dedicata al Santo. Alla processione nel bosco di domenica, saranno presenti tutti i sindaci delle Città gemellate – tra cui Assisi, appunto – e della valle reatina. Seguirà la solenne celebrazione eucaristica celebrata da sua Eccellenza, mons. Vito Piccinonna, Vescovo di Rieti”.

Greccio. Piazza centrale. Foto di Gabriella Clare Marino su Unsplash

Qual è il valore del gemellaggio con Assisi?

“Per noi è un gemellaggio importantissimo, frutto di un lungo percorso che abbiamo siglato e definito lo scorso 23 dicembre del 2022. Questa è dunque la prima festa insieme. Il gemellaggio Assisi-Greccio unisce queste due importanti realtà in un percorso di amicizia che ci vedrà uniti per i prossimi tre anni, che saranno molto intensi”.

Perché?

“Perché quest’anno ricorrono gli ottocento anni dall’approvazione della Regola Francescana e – qui a Greccio – del primo presepe. Nel 2024 il centro delle ricorrenze nazionali sarà a La Verna per ricordare gli ottocento anni delle stimmate. Mentre nel 2025 si ricorderà il Cantico delle Creature e nel 2026 l’ascesa al cielo del santo proprio nella città di Assisi. Il gemellaggio ci aiuta a vivere e a condividere questi importanti anni, con un occhio al futuro”.

In che senso?

“Perché solamente stando uniti potremmo crescere e ricordare nel migliore dei modi questo grandissimo santo e quanto ha fatto e lasciato in eredità alla Chiesa e al mondo”.

A proposito di crescita, il turismo religioso può essere volano di ripresa economica?

“Certamente sì. Quest’anno, attraverso l’attività del Comitato Nazionale istituito dal Ministero della Cultura per l’ottavo centenario della prima rappresentazione del presepe – che è individuato proprio nel Comune di Greccio la presidenza di questo Comitato – abbiamo fatto e stiamo realizzando numerose iniziative (anche a carattere nazionale) al fine di rilanciare il reale messaggio del presepe di Francesco – simbolo di pace e fraternità – e al contempo far conoscere Greccio, uno dei borghi più belli d’Italia. Il segreto per il rilancio? La promozione dei territorio deve crescere di pari passo con quella del resto della Valle Santa reatina, attraverso gemellaggi e collaborazioni. Nel rispetto dei vari ‘tesori’ che ogni realtà custodisce”.