Diventa digitale il “paniere solidale”. Sulle orme di Moscati a Napoli

A consegnare la spesa agli indigenti saranno i volontari del Servizio Civile Nazionale oltre a quelli dell'Associazione Gioventù Cattolica

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La solidarietà verso gli indigenti diventa a Napoli un progetto digitale dal cuore antico. L’iniziativa di volontariato è nata durante il lockdown. Nel centro storico della città. Dal balcone di un palazzo fu calato un paniere con una scritta. “Chi può metta. Chi non può prenda“. Un’iniziativa che seguiva le orme di San Giuseppe Moscati. Il medico divenuto santo che lavorava tra Decumani e ospedale degli Incurabili. Nella primavera 2020, una coppia del centro storico si è ispirata a Moscati. E ha ridato vita a una catena di solidarietà. Proprio nel momento peggiore dell’emergenza. In piena chiusura di qualsiasi attività. A causa della pandemia da Covid. Tutte le saracinesche abbassate. Eccezion fatta per quelle di prima necessità. In tanti, quindi, si sono ritrovati senza lavoro. E, nei casi peggiori, senza un piatto da mettere a tavola. Oggi quell’iniziativa diventa digitale con “Un P@niere Per Te“.progetto

Progetto solidale

“Il progetto-P@niere pone le basi per una nuova visione del Terzo settore. In grado di rispondere con competenza ai bisogni dei più fragili. E capace al contempo di valorizzare le risorse umane ed economiche. Mettendo in rete gli attori territoriali del mondo profit e non. Per raggiungere concretamente obiettivi di equità e sostenibilità sociale”, commenta Mariapia Viola. Presidente “Le Viole di Partenope”. L’iniziativa è finanziata dalla Regione Campania. Con risorse statali del ministero del Lavoro e delle Politiche sociali. Ed è sostenuta tra gli altri da Fondazione Grimaldi Onlus. Collegandosi al sito del progetto ogni cittadino potrà inserire nel carrello virtuale prodotti di prima necessità. Quelli proposti spaziano dalla farina al caffè. Il tutto verrà composto in un paniere. Da distribuire alle famiglie indigenti del territorio cittadino. Senza intermediari. l’ordine viene elaborato e spedito direttamente a chi ne ha bisogno.progetto

Tre passaggi

“L’idea centrale– spiega il presidente Assogioca, Gianfranco Wurzburger– è quella di promuovere la spesa solidale. Non in un’ottica assistenzialistica. Ma con l’obiettivo di costruire un modello comunitario di presa in carico“. La donazione si articola in tre passaggi. Nel primo il benefattore compone la sua spesa attraverso la piattaforma inserendo i beni. Tutti chiaramente senza marca in fase di acquisto. E la paga. Può anche segnalare in questa fase una famiglia a cui donare la spesa fatta. L’ordine passa, quindi, ai distributori che invieranno i prodotti ad Assogioca. Dove i volontari impacchetteranno tutto in panieri di vimini. A consegnare la spesa saranno poi i volontari del Servizio Civile Nazionale. Oltre a quelli dell’associazione di volontariato. Se non segnalato diversamente in fase di ordine dal donatore, i panieri saranno consegnati a famiglie individuate da Assogioca. Già presenti nella sua rete di aiuto.arcivescovoLe “Vele” di Scampia, a Napoli

Pro bono

Gli alimenti donati provengono da reti di venditori convenzionate. Ma a dare il loro supporto ci saranno per i prodotti anche due filiere. Quelle di Campagna Amica e Confcooperative Campania. Inoltre, attraverso due “panieri speciali”, sarà possibile donare anche tempo e competenze. Nascono così il “Paniere dei Servizi” e il “Paniere del Tempo2. Nel primo, chiunque abbia competenze sanitarie può mettere a disposizione “pro bono” la sua professionalità a chi ne ha bisogno. O volendo, può donare una visita specialistica. Sostenendone le spese. Nel “Paniere del Tempo”, invece, rientra la disponibilità di ognuno che voglia spendersi in prima persona. A seconda delle sue possibilità. Mettendo a disposizione del tempo per fare del bene. In linea con le proprie competenze. Un aiuto che deriva dalla condivisione.