Pane in strada: mobilitazione solidale a favore dei bisognosi

Nel Salernitano i frati distribuiscono pacchi alimentari in strada: iniziativa con il sostegno dell'Antoniano per aiutare i poveri

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© Antoniano
Papa Francesco raccomanda: “Mai venga a mancare la libertà e il pane. È tempo che si aprano gli occhi. Per vedere lo stato di disuguaglianza in cui tante famiglie vivono. È tempo di rimboccarsi le maniche per restituire dignità creando posti di lavoro”. E invece “la presenza dei poveri è vista spesso con fastidio. E sopportata come sei i responsabili della povertà fossero i poveri. Un insulto in più. Pur di non compiere un serio esame di coscienza sui propri atti. Sull’ingiustizia di alcune leggi e provvedimenti economici“. Il Pontefice sollecita “un esame di coscienza sull’ipocrisia di chi vuole arricchirsi a dismisura“. Senza più “gettare la colpa sulle spalle dei più deboli”.
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Lotta alla povertà

Pane in strada, per chi ha fame, per chi è solo, per chi si ama. Il Convento di San Francesco e Sant’Antonio a Cava de’ Tirreni (Salerno) ha aperto le sue porte per distribuire pane fresco nelle strade. “Vogliamo condividere il pane con tutti– commenta frate Giampaolo Cavalli, direttore dell’Antoniano-. Per ricordarci che solo insieme e nella condivisione si vince la povertà“. L’iniziativa è stata organizzata da Antoniano per celebrare la Giornata mondiale del pane e quella per la lotta alla povertà. La mobilitazione solidale si è svolta contemporaneamente anche nelle altre mense di Operazione Pane. A Roma, Bologna, Milano e Torino. Più di i 60 frati e volontari vicino alle mense e alle chiese per distribuire oltre 3.000 pagnotte. Grazie al contributo di tanti panettieri e fornai che hanno scelto di stare al fianco dell’Antoniano.
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Pane ai poveri

L’evento è stata anche un’occasione per aprirsi a tutta la comunità. Per far conoscere le attività delle mense. E per sensibilizzare sull’importanza di tendere la mano a chi non ce la fa.  Facendo sentire il calore di una famiglia a chi è solo. Prosegue padre Cavalli: “Il pane è casa, amore, cura. È condivisione. Spezzare il pane, dividerlo con chi ci sta accanto vuol dire riconoscerci parte di una sola famiglia. Riconoscerci come fratelli e sorelle. Significa dire ‘benvenuto, benvenuta, qui sei a casa’. È quello che facciamo ogni giorno nelle nostre mense, accogliendo chi è fragile e solo“. E prosegue il religioso: “Lo facciamo sull’invito di Gesù: date voi stessi da mangiare”. L’iniziativa e tutte le attività delle mense di Operazione Pane sono possibili anche grazie al Piccolo Coro dell’Antoniano e al mondo di Zecchino d’Oro. L’Antoniano è, infatti, il luogo dove “la musica diventa pane”. I bimbi del coro e i piccoli solisti di Zecchino d’Oro, con le loro voci e la loro gioia, contribuiscono alle attività delle mense. A garantire un pasto a chi non ha da mangiare. Esempio concreto di quello che può fare la musica. Donare il pane a chi ha fame o è solo. E proprio per celebrare questo spirito, fondamento di Antoniano, l’edizione 2023 di Zecchino d’Oro, in onda l’1,2 e 3 dicembre su Rai1, avrà come titolo “La musica può“.
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Emergenza globale

La fame è una piaga globale che richiede anche l’impegno del Fondo monetario internazionale. Così l‘Fmi raggiunge l’accordo per aumentare, entro l’anno, le quote di partecipazione. In modo da avere più risorse a disposizione dei Paesi in difficoltà. Dando inoltre all’Africa sub sharariana un seggio in più nel comitato esecutivo. La riforma, chiesta da anni, è arrivata all’assemblea tenuta a Marrakech, la prima sul continente africano dopo 50 anni. L’intesa non prevede ancora un cambiamento dei diritti di voto. Ma la direttrice Kristalina Georgieva assicura che “sarà il prossimo passo” sul quale c’è stata l’opposizione degli Stati Uniti. A Washington temono un aumento del peso della Cina. Che ora ha il 6,14% contro il 17,4% degli Usa e il 3,16 dell’Italia. Con Pechino, infatti, ci sono crescenti dissidi e divergenze in economia e nella geopolitica. Non a caso la segretaria al Tesoro Yellen ha avuto all’assemblea un incontro bilaterale con il governatore della Bank of China. pane

Sproporzione

Le quote sono calcolate in base alla percentuale del Paese sull’economia globale. E sono state già riviste negli anni scorsi. Per attribuire un peso maggiore ai Paesi un tempo in via di sviluppo e ora emergenti come appunto la Cina. A detrimento di quelli europei. In base ad esse il Paese versa i contributi all’Fmi. Con questo accordo ora l’Africa passa da 24 a 25 componenti. E spera di contare di più nell’assegnazione delle risorse. Qualche protesta, anche in assemblea, si è levata. Per sottolineare la sproporzione fra il rapido intervento a favore dell’Ucraina. E quelli per l’Africa che pure è colpita pesantemente da conflitti regionali e ora dai cambiamenti climatici estremi. L’Fmi ha così teso la mano ai Paesi del continente con il seggio aggiuntivo. E aumentando i contributi per l’iniziativa alla lotta alla povertà Prgt (che riguarda però tutti i Paesi a basso reddito). L’Imfc ha dato disco verde alla conclusione dell’accordo. Però non ha emesso un comunicato finale. pane

Multilateralismo

Il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, ha ribadito il ruolo centrale del Fondo come rete di sicurezza nel contesto di incertezza internazionale. Invitando tutti a continuare a sostenerlo con un robusto assegno finanziario. La presidente del Comitato, la vicepremier spagnola Nadia Calvino, ha invece evidenziato come sui punti chiave per mantenere la stabilità finanziaria ci sia stata convergenza. Così come sul ricorso a un approccio multilaterale sulle grandi sfide. Una sottolineatura non di rito in un mondo sempre più diviso. Sia dalle guerre. Sia dalla tentazione protezionistica che sta investendo molti Paesi e aree geografiche.