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Sos mutilazioni genitali femminili: 80 mila vittime in Italia. Al via i corsi di formazione a Padova, Roma, Torino, Milano

Al via in quattro città italiane i corsi di prevenzione contro le mutilazioni genitali femminili (mgf). Amref Health Africa-Italia è parte della più grande Ong che si occupa di salute nel continente africano. Le vittime di questa pratica disumana sono oltre 80 mila solo in Italia. “Pariamo dalla competenza. E dalla consapevolezza da una reciproca influenza. Quella che culture diverse hanno sui comportamenti individuali e collettivi- spiegano i promotori dell’iniziativa-. Le giornate di formazione si terranno a Padova, Roma e Torino nelle prossime settimane. A ottobre a Milano”. L’obiettivo è costruire ponti di dialogo tra le culture. Per la promozione della salute.

Giornate di formazione

Occasioni di impegno, conoscenza e solidarietà collettive. Si terranno  a Padova, Roma e Torino, nelle prossime settimane, le giornate di formazione. Roma 23 e 24 giugno. Padova 27 e 28 giugno. Torino 30 giugno e 1° luglio. A ottobre a Milano. Le mutilazioni genitali femminili (mgf) sono forme di violenza di genere. Violano i diritti umani. E hanno effetti negativi sui processi di sviluppo. Compromettendo le capacità delle donne di autodeterminarsi. La più recente indagine è stata realizzata dall’Università Bicocca. Per il Dipartimento Pari Opportunità. E rivela in Italia la presenza di 87.600 donne escisse. Di cui 7.600 minorenni. E di altre 4.600 a rischio. In Italia esistono specifiche disposizioni del Ministero della Salute. “Tuttavia manca un approccio olistico”, sottolinea Amref Health Africa-Italia.

Progetto P-ACT

Il progetto P-ACT contribuisce a colmare le lacune dei servizi e delle reti territoriali. Relative a competenze ed approcci del personale dei settori coinvolti. Come emerso dalla prima fase di rilevazione dei bisogni formativi del progetto. La conoscenza del tema, infatti, è spesso limitata. E in riferimento per lo più ai casi in cui la pratica sia già avvenuta. Particolarmente necessario risulta dunque, in ottica preventiva, lavorare su questo. Affinché aumenti la conoscenza del fenomeno. Dei fattori. E dei possibili indicatori di rischio. Coinvolgendo tutte le figure professionali. E i servizi a contatto con famiglie e minori. Così come agevolando interventi coordinati e multidisciplinari di tutti i soggetti coinvolti. Dall’area sanitaria a quella sociale. Dall’area educativa a quella scolastica. Dall’area legale a quella della pubblica sicurezza.

A contatto con le famiglie

Fino ad oggi, dall’avvio del progetto, si è lavorato nelle quattro città per individuare le necessità. E dialogare con servizi e professionisti. A contatto con famiglie e minori straniere. Coinvolgendo tutti i settori. E potenziando il lavoro di rete già attivo sui territori. Il dialogo sta dando avvio a azioni mirate. Di capacity building. E formazione interculturale per operatori. Sensibilizzazione degli ordini professionali. Azioni di advocacy sui decisori. Azioni sperimentali di mediazione etnoculturale. Per l’attivazione di servizi. A supporto delle minori straniere vittime. O potenziali vittime di mutilazioni genitali femminili.

Giornate di formazione

Nelle quattro città individuate si terranno giornate di formazione. Rivolte ad una pluralità di professionisti. Studiosi. Attivisti del settore sanitario. Sociale. Educativo. Legale. E dell’accoglienza. L’intento è quello di  contribuire alla costruzione di ponti. Tra le tematiche dell’approccio transculturale e della promozione della salute. E le realtà dei soggetti coinvolti. Valorizzando il confronto tra le diverse prospettive in campo. P-ACT è un progetto finanziato dal Fondo Asilo, Migrazione e Integrazione del Ministero dell’Interno. Coordinato da Amref Health Africa Italia. In partenariato con Società Italiana Medicina delle Migrazioni. Associazione “Non c’è Pace senza Giustizia”. Università degli Studi di Milano Bicocca. E Coordinamento Nuove Generazioni Italiane. Ha come obiettivo quello di contribuire a rafforzare la prevenzione. E il contrasto alla violenza di genere. Rappresentata dalle mutilazioni genitali femminili (mgf). Nei confronti delle minori straniere. Attraverso appropriate azioni. Ed interventi di sistema.

Giacomo Galeazzi

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