La doppia emergenza delle persone con disabilità

In questo momento di grande emergenza sanitaria per il mondo intero e per l’Italia in particolare a causa della pandemia dovuta al virus denominato Covid – 19, nonostante la normativa vigente preveda il distanziamento sociale al fine di arginare il contagio e nel contempo preservare la salute pubblica, con una fantastica moltitudine di piccoli e grandi gesti di solidarietà stanno venendo alla luce fulgidi esempi di umanità, empatia e coesione nazionale che sono perfettamente riassumibili con un termine che apparentemente potrebbe sembrare un ossimoro ossia “vicini ma lontani”.

In prima istanza, dal punto di vista sanitario, l’Italia ha ricevuto numerosi aiuti in termini di uomini e strumentazione sanitaria da numerosi Paesi stranieri, molti dei quali appartenenti ai cosiddetti paesi in via di sviluppo, a titolo esemplificativo si pensi alla Repubblica d’Albania che ha inviato in nostro aiuto 30 medici e infermieri ed il primo ministro albanese Edi Rama con parole di notevole rilievo morale ha dichiarato che – pur essendo l’Albania un Paese di piccole dimensioni – non si lascia sola l’Italia, un Paese amico, in questo momento di difficoltà ricordando il recente passato nel quale l’Italia aiutò un grande numero di cittadini albanesi, si pensi a titolo esemplificativo all’episodio avvenuto il giorno 8 agosto 1991 in cui approdò a Bari la nave Vlora con oltre 20.000 cittadini albanesi a bordo in fuga dal loro Paese dopo la caduta del regime comunista che causò notevoli difficoltà economiche e sociali.

In seconda istanza per quanto concerne gli stupendi gesti di solidarietà che si stanno verificando sul territorio nazionale è utile menzionare la pregevole opera posta in essere dalle Diocesi italiane che, per far fronte a questa immane tragedia, hanno finora messo a disposizione 2300 posti letto destinati agli operatori sanitari, alle persone in quarantena ed ai senza fissa dimora, mentre dobbiamo ringraziare tutti gli imprenditori e volontari che, con grande spirito di sacrificio, stanno producendo gratuitamente strumentazione sanitaria e dispositivi di protezione individuale da fornire a pazienti e operatori sanitari che stanno combattendo questa dura battaglia in prima linea.

In terza istanza last but not least vorrei porre l’attenzione alle persone con disabilità che, in questo difficile periodo, sono costrette a vivere in una doppia emergenza in quanto da un lato vi sono le patologie croniche con le consuete difficoltà ed oltre a ciò si trovano a combattere anche con questa immane emergenza sanitaria che riduce radicalmente le occasioni di socialità ma soprattutto molte volte l’assistenza sanitaria – per le condizioni speciali dettate dall’emergenza in atto – viene drasticamente ridotta e di conseguenza le famiglie lasciate sole, per questo è fondamentale che le istituzioni preposte agiscano con celerità ed incrementino gli interventi già posti in essere al fine di garantire la migliore assistenza possibile attraverso ad esempio l’istituzione di speciali nuclei territoriali di continuità assistenziale che consentano ai soggetti fragili di avere un incremento della assistenza domiciliare.

In conclusione, alla luce di quanto precedentemente esemplificato, sarà un imperativo morale creare una nuova società sulla base dei valori positivi emersi durante questa emergenza in particolare l‘empatia e l’altruismo dovranno costituire il fulcro di ogni azione per far sì che nessuno rimanga escluso, a tal proposito mi permetto di citare indegnamente un pensiero di Papa Francesco, la personalità più illuminata della nostra epoca, che dovrà costituire il fulcro della nostra rigenerazione umana e morale: “Non dimentichiamo mai che il vero potere è il Servizio. Bisogna custodire la gente, aver cura di ogni persona con amore, specialmente dei bambini, delle persone anziane e di coloro che sono più fragili e che spesso sono nella periferia del nostro cuore”.