Lotta al virus: dall’Albania 30 medici per Bergamo

In arrivo a Fiumicino i 30 medici che il presidente dell'Albania ha inviato per aiutare il personale sanitario italiano negli ospedali di Bergamo

Tanta solidarietà sta alleviando il lavoro del personale italiano contro il Coronavirus. Un lavoro accurato quello svolto dalla nostra Farnesina che ha permesso l’arrivo di medici da altri paese. E oggi, il Ministro degli Esteri Luigi Di Maio rende noto l’aiuto dell’Albania che ha deciso di inviare in Italia 30 medici.

La solidarietà

In questi mesi difficili, il Ministero degli Esteri ha innanzitutto cercato di sbloccare le grandi quantità di materiale sanitario e di protezione personale, come mascherine e respiratori, che erano stati sequestrati alle dogane. Molti paesi cominciano ad avere diversi contagi da Covid-19 e registrano un’impennata nella curva dei positivi. Così ognuno cerca di guardare al proprio interno, al proprio sistema sanitario. Ma sono molti, anche, i casi di solidarietà verso il nostro paese, il più colpito dal virus. Per prima la Cina, che forte dell’esperienza di Wuhan, ha deciso di aiutare spedendo il materiale necessario alle terapie intensive e diverse task force per coadiuvare il nostro personale. Poi, è stata la volta della Russia che sostiene i medici italiani con i suoi specializzati medici militari. Ora, all’elenco si aggiunge anche l’Albania.

L’Albania

Un team composto da una trentina di medici albanesi sta per arrivare in Italia dall’Albania per aiutare il nostro Paese nell’emergenza Coronavirus. A quanto si è appreso ad accoglierli nello scalo romano di Fiumicino sarà il ministro degli Affari esteri, Luigi di Maio. Al loro arrivo a Roma da Tirana i medici saranno tutti trasferiti a Bergamo, una delle città più colpite dal Covid 19. Il premier albanese Edi Rama e il ministro Di Maio sono stati costantemente in contatto.

E’ importante sottolineare quanto questi effettivi attestati di solidarietà verso il nostro paese, martoriato dalla guerra al virus, siano fondamentali. Non solo, nel caso dell’Albania (che ha avanzato la sua proposta di ingresso in Ue nel 2009) per evidenziare l’essenziale ruolo di sostegno svolto dai paesi vicini, ma anche per ricordare in sede europea l’impegno alla coesione in un momento di crisi sanitaria ed economica.