A Roma 8 mila persone dormono in strada o in alloggi di fortuna. Sos inclusione

"Per riqualificare occorre essere inclusivi. E non contrapporre i poveri alla sicurezza", sostiene il direttore della Caritas della capitale, il diacono Giustino Trincia

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L’impegno del terzo settore per l’inclusione. E’ il mondo del volontariato a mobilitarsi per gli “invisibili” delle Stazione Termini di Roma. “Per riqualificare occorre essere inclusivi. E non contrapporre i poveri alla sicurezza”, sostiene il direttore della Caritas di Roma Giustino Trincia. Una risposta alla Federalberghi Roma che chiede il trasferimento della struttura Caritas di via Marsala. “Nella capitale ogni notte più di 8.000 persone dormono in strada o in alloggi di fortuna. E’ immorale, quindi, affermare che il problema della sicurezza alla Stazione Termini sia l’Ostello Don Luigi Di Liegro”, sottolinea il diacono Trincia. La struttura della Caritas di Roma dal 1987 ospita 180 senza dimora tra uomini e donne. “Non c’è contrapposizione tra l’accoglienza dei poveri, l’esigenza di maggiore sicurezza e la tutela dei legittimi interessi economici nell’area della stazione Termini”, evidenzia il direttore della Caritas diocesana della capitale.inclusione

Sos inclusione

Il diacono Giustino Trincia replica alle dichiarazioni della principale organizzazione imprenditoriale del settore turistico-ricettivo in Italia. Federalberghi Roma vede, infatti, nella struttura per senza dimora situata in via Marsala una delle cause del degrado in cui versano le strade limitrofe al principale scalo ferroviario nazionale. “Da trentacinque anni l’Ostello è un presidio di solidarietà e di legalità“, continua Trincia. Il centro di assistenza e di sostegno ai clochard opera fuori dalla stazione Termini. E in una zona periferica rispetto a quella degli alberghi. Nella struttura Caritas, puntualizza il diacono Trincia, si è nel tempo concretizzata la collaborazione tra “le tante forze di volontariato e le istituzioni“. In modo particolare Roma Capitale e le Ferrovie dello Stato. Un’azienda che “in tutta Italia ha fatto delle politiche d’inclusione un elemento strategico della sua responsabilità sociale“.inclusione

Riqualificazione

“Già nella seconda metà degli anni Novanta  la struttura della Caritas è stata inserita in una processo di riqualificazione del quartiere“, ricorda Trincia. L’associazione di categoria degli albergatori, invece, individua nell’Ostello Don Luigi Di Liegro un polo di attrazione per senza fissa dimora. In realtà l’opera di sistemazione dell’area aveva visto il trasferimento delle struttura Caritas dalla sede provvisoria di Via Giolitti a via Marsala. “In quegli stessi anni è stato ristrutturato e riaperto il Teatro Ambra Jovinelli. E’ stata riqualificata l’Ala Mazzoniana della Stazione Termini. E’ stato ristrutturato il Mercato dell’Esquilino. Così come il parco di Piazza Vittorio e l’Acquario Romano ora Casa dell’Architettura”, rievoca il diacono Giustino Trincia. La stessa Caritas di Roma nel 2015 ha ulteriormente qualificato i locali di via Marsala grazie a vari donatori.inclusione

No all’esclusione

“Per riqualificare una città, in termini di decoro e sicurezza, occorre essere inclusivi. Occorre avere idee e collaborare – precisa Trincia-. Chi rivendica solo esclusioni e chiusure, purtroppo, ha altri interessi. E non il bene della città e di chi soffre nell’emarginazione. I poveri, i senza dimora, non vanno nascosti. Non devono essere portati lontano perché danno fastidio al ‘decoro’ e agli interessi economici. Ma vanno ascoltati, accolti e messi in grado di uscire dalle loro emergenze. Grazie all’aiuto di tutti. Albergatori e soggetti economici compresi. Oltreché delle istituzioni pubbliche“. Un allarme lanciato da tempo: “La nostra città ha lasciato ai margini per troppi anni i problemi delle persone senza fissa dimora. E’ una ipocrisia parlarne periodo di emergenza freddo. Se vogliamo essere onesti bisogna affrontare la situazione in maniera più ampia. Con politiche pubbliche. Il volontariato non basta”.

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Inclusione come urgenza

“Senza mettersi dal punto di vista dei poveri non si riescono a risolvere i tanti problemi della capitale. Nell’ottica del bene comune. Non è possibile chiudere gli occhi di fronte ad una situazione trascurata per troppi anni. Noi non possiamo né non vogliamo sostituirci al ruolo delle istituzioni”. Ogni inverno la Caritas attiva a Roma una serie di iniziative. Come la campagna è intitolata “Insieme sulla strada”. Mirata a creare reti di solidarietà sul territorio. Le parrocchie raccolgono coperte, sacchi a pelo, indumenti pesanti. Vengono anche messi a disposizione spazi appositi per i senza dimora. I volontari incontrano in strada le persone. Per distribuire aiuti e indirizzarle alle strutture apposite per l’emergenza. da un paio d’anni, poi, è stato ampliato il servizio notturno itinerante, in funzione dalle 19 alle 24. Grazie anche alla disponibilità degli scout e di diverse parrocchie. E attraverso la cooperazione con la Croce rossa.