Social housing: a supporto della marginalità

Il Fondo HS Trentino è nato su volontà e promozione della Provincia Autonoma di Trento per soddisfare il fabbisogno abitativo

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Casa (© Gerd Altmann da Pixabay)

Social housing per l’offerta di alloggi e servizi abitativi a prezzi contenuti destinati ai cittadini con reddito medio basso. Il Fondo HS Trentino è nato su volontà e promozione della Provincia Autonoma di Trento per soddisfare il fabbisogno abitativo di tutti coloro che appartengono a una nuova e sempre più consistente fascia grigia di popolazione. Ossia quella che pur non trovandosi in una situazione di indigenza conclamata, non è in grado di accedere con i propri mezzi ad un’abitazione, in proprietà o in affitto. Un modo appunto per soddisfare il bisogno abitativo sul mercato di quanti non hanno i requisiti per accedere all’edilizia pubblica popolare. L’ obiettivo è quello di di garantire l’integrazione sociale e il benessere abitativo. I paesi del Nord Europa (Olanda, Gran Bretagna, Francia, Germania) hanno introdotto misure atte a circoscrivere e risolvere questo importante fenomeno sociale legato alla trasformazione del tessuto socio-economico. Proponendo soluzioni diverse, con tempi e modalità differenti, in relazione alle caratteristiche sociali, economiche e politiche. Le dinamiche demografiche sono tra le “principali sfide odierne per l’Europa. Gli impatti sulla crescita del nostro Paese dipenderanno, infatti, dalla capacità di adattarsi a questo nuovo scenario. Sarà decisivo rendere l’Italia sempre più attrattiva, soprattutto verso i giovani, e valorizzarne di più i punti di forza”, afferma il chief economist e direttore strategie settoriali e impatto di Cdp, Andrea Montanino.

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Social housing (© Nattanan Kanchanaprat da Pixabay)

Housing solidale

Aggiunge Montanino: “Il calo della popolazione in età lavorativa, il più basso tasso di imprenditorialità in una società più anziana e una maggiore spesa in settori meno produttivi sono i rischi che la nostra economia dovrà affrontare nel prossimo futuro a causa delle tendenze demografiche. La popolazione in età lavorativa dal 2011 si è ridotta di circa 2 milioni di unità. Ma finora l’aumento della partecipazione al mondo del lavoro ne ha mitigato le conseguenze. Continuare ad accrescere la partecipazione degli inattivi resta quindi un’assoluta priorità per l’Italia, in particolare per giovani e donne. In questo scenario, conclude Montanino, “dovremmo sostenere i giovani sia nella formazione, attraverso l’offerta di servizi di orientamento e di student housing, sia nel campo lavorativo, rendendo le nostre aziende più grandi e attrattive, ricordandoci che è dai giovani che viene la maggiore spinta innovativa“. Intanto sorgono iniziative di social housing in tutta Italia. “Un importante progetto che prende vita e forma nel capoluogo lucano, per garantire un percorso di accoglienza per le persone che non hanno condizioni abitative stabili, in un contesto cittadino caratterizzato dalla crescita della povertà e dalla marginalità generata dall’emergere dei cosiddetti nuovi poveri quali disoccupati, pensionati, divorziati”, spiegano gli assessori alle Politiche sociali e all’Urbanistica del comune di Potenza. Accompagnati dai referenti dell’Unità di Direzione Servizi alla Persona, hanno effettuato un sopralluogo sul cantiere di via Fabio Filzi per verificare lo stato di avanzamento dei lavori dell’immobile di proprietà dell’amministrazione, destinato alla realizzazione del progetto “Housing First”, a valere sui fondi PO Fesr Basilicata 2014 – 2020.

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Housing sociale Sant’Agostino (© Diocesi di Pavia)

Arredo dinamico

La misura, più nel dettaglio, prevede la realizzazione, nelle ex residenze universitarie di Via Fabio Filzi, di 10 alloggi di piccola dimensione da adibire a residenza temporanea di breve o medio termine. Lo spazio interno si comporrà inoltre di un’area laboratorio e di spazi aperti al pubblico, da dedicare a una porta sociale e a un caffè letterario, quello esterno di un cortile pubblico con area giochi. L’architettura interna ed esterna definisce un contesto che valorizza l’orizzontalità e la piena accessibilità. Abbattimento di barriere architettoniche, ambienti polivalenti con separazione diaframmatica, modulabile e trasparente per accogliere ospiti con esigenze differenti. Arredo urbano fluido e dinamico accessibile a tutti, forme organiche che accolgono per favorire incontro e socialità; contesto ‘open air’, con giochi e sedute multifunzionali dotate di rientranze destinate alle carrozzine. Il sopralluogo ha consentito di confermare che la progettualità, così come concepita, rappresenta un intervento fortemente innovativo e di forte significato sociale che sarà patrimonio dell’intero territorio regionale. La particolarità di questo modello innovativo, rivolto a persone e nuclei familiari in condizioni di elevata marginalità sociale, sta nel fatto che per la prima volta interessa un immobile comunale, all’uopo oggetto di ristrutturazione, adeguamento edile e impiantistico, nonché dotazione di arredi. “La ‘casa’, dunque, – precisano gli assessori – come diritto. La ‘casa’ come vero e proprio punto di partenza dal quale la persona ‘senza dimora’ deve ripartire per riavviare un percorso di inclusione sociale”. Il completamento dei lavori è previsto entro la fine dell’estate.

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La struttura di housing sociale “Al Deserto” (© cooperativa sociale Nisida)

Servizi sociali

“Sarà possibile così consegnare al territorio un servizio unico nel suo genere, assicurando a 10-15 persone con assoluta impossibilità di accedere a un’abitazione, un servizio di residenzialità temporanea completo, strutturato e continuativo, ispirandosi ai principi dell’approccio ‘Housing First'”. Nello stesso ambito è stato avviato il servizio di ‘Pronto Intervento Sociale’, riguardante situazioni di emergenza, con funzioni di primo punto di contatto, valutazione del caso e supporto tecnico, attivazione della rete dei servizi in emergenza, redazione del progetto di aiuto, nonché il servizio di residenza anagrafica e fermoposta. Dal 2020 sono state attivate, in diversi quartieri della città di Potenza, 4 Porte sociali, gestite da soggetti del terzo settore, quali sportelli informativi che consentono ai cittadini di avere informazioni complete su diritti, prestazioni, modalità di fruizione dei servizi sociali, nonché accedere più facilmente e in modo assistito alla rete integrata degli interventi e dei servizi sociali.