Non hanno mezzi per andare a vivere da soli: 2,5 milioni di giovani costretti a casa
450 mila italiani (4,2%) tornano dai genitori dopo una separazione o un divorzio. Gli uomini mediamente, lasciano l'abitazione di origine appena prima di compiere 28 anni, le seconde, invece, poco dopo aver tagliato il traguardo del 25° compleanno
I giovani italiani vengono talvolta descritti come “bamboccioni“. In realtà dietro la condizione di chi resta nella casa d’origine ci sono spesso difficoltà economiche insormontabili. Sebbene l’età media di chi lascia il nido famigliare sia superiore ai 26 anni, sono sempre di più i 30-44enni che, invece, abitano ancora con i genitori. Una fetta di popolazione che corrisponde a 2,7 milioni di italiani.
Condizioni disagiate
Affitti troppo cari: a casa con papà e mamma fino a 26 anni (media Ue: 21). Due milioni e mezzo di giovani non hanno mezzi per andare a vivere da soli. Soprattutto le ragazze e la fascia d’età 25-34. 450 mila italiani (4,2%) tornano dai genitori dopo una separazione o un divorzio. 26 anni è l’età in cui i giovani italiani lasciano la casa dei genitori. Ma, pur volendo andare via prima, spesso non non possono farlo. La loro condizione economica e lavorativa non lo consente. Due milioni e mezzo di under 35 non si possono permettere di andare a vivere da soli. Condizione diffusa soprattutto tra le donne e chi ha fra i 25 ed i 34 anni. 450mila (4,2%) sono tornati a vivere con i genitori dopo una separazione o un divorzio. Secondo l’indagine commissionata da Facile.it agli istituti mUp Research e Norstat. I giovani italiani restano in casa coi genitori fino a 26 anni ma, sovente, è una scelta obbligata.
Differenza tra uomini e donne
La ricerca se da un lato ha testimoniato come l’età media a cui i ragazzi lasciano il nido famigliare per andare a vivere in autonomia sia alta. Soprattutto se confrontata con la maggior parte dei paesi del Nord Europa. Dove la media è inferiore ai 22 anni. Dall’altro ha certificato come a costringerli a fare questa scelta sia l’impossibilità di pagare un mutuo o un affitto prima di raggiungere i 26 anni. L’analisi (realizzata su un campione rappresentativo della popolazione italiana adulta) ha messo in evidenza anche una differenza di genere. Considerando l’uscita di casa da parte dei giovani italiani, uomini e donne si differenziano tra loro. Gli uomini, mediamente, lasciano la casa di origine appena prima di compiere 28 anni. Le donne, invece, poco dopo aver tagliato il traguardo del 25 esimo compleanno.
Giovani in casa
Tra coloro che hanno lasciato la casa di origine, più di 6 su 10, pari a oltre 19 milioni di persone, lo hanno fatto per andare a convivere con il proprio partner. Percentuale che arriva al 69,7% se si considera il solo campione femminile. Più di un italiano su 10 (oltre 3 milioni e mezzo di individui) ha lasciato il nucleo per lavorare fuori sede. Mentre il 7,7% per studiare in una città differente da quella in cui viveva. Dove vivono oggi coloro che sono usciti di casa? Quasi la metà (48,7%), vale a dire più di 16 milioni di italiani, abita in una casa in affitto. Quota che sale fino a raggiungere il 52,5% tra i giovani appartenenti alla fascia 25-34 anni. Sono 8 milioni (25,2%), invece, quelli che vivono in una casa di loro proprietà. Ma solo 3.300.000 (21,4%) sono donne.
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