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Cure senza barriere
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Odontostomatologia per l’Handicap
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Progetto innovativo
In Veneto sono centinaia i disabili visitati ogni settimana. Da cinque anni i dentisti dell’ azienda sanitaria Ulss 3 Serenissima si mobilitano per un progetto sociale innovativo. E cioè entrano nelle strutture. Visitano i disabili gravi. E aprono un percorso privilegiato per le loro cure dentarie. “L’Ulss 3 Serenissima – spiegano i promotori dell’iniziativa – ha scelto di farsi più vicina alle persone con grave disabilità. Per le quali la cura delle patologie odontoiatriche è più complessa. Portiamo i nostri specialisti là dove le persone disabili sono ospitate. Per uno screening completo. Accogliamo poi nelle nostre strutture e nei nostri ambulatori coloro che necessitano di cure. Attraverso un protocollo a loro dedicato, che tiene conto della loro particolare situazione”. Sono impegnate nel programma la Chirurgia Maxillofacciale e Odontostomatologia di Mestre. L’Odontostomatologia di Mirano. L’Unità Operativa Disabilità Adulta.
Percorsi di accoglienza
Insieme i tre servizi dell’Ulss 3 hanno elaborato ed avviato il progetto. “La prevenzione e la cura delle patologie odontoiatriche – aggiunge la direzione dei Servizi Socio-sanitari– rappresentano per molte persone un aspetto di difficoltà. E l’utenza disabile si trova ad affrontare alcune criticità in più. Disagi certamente ben comprensibili. Quali la necessità spesso di sedazione. La difficoltà del soggetto nell’esprimere correttamente il proprio stato fisico. I complessi aspetti psicologici e relazionali”. Diventa ancora più importante, quindi, l’ambiente in cui le persone con disabilità sono accolte. E soprattutto la relazione che l’operatore riesce a instaurare con il paziente. “Il nostro progetto ha inteso costruire percorsi chiari di visita. Presa in carico e cura. In ambienti in grado di accogliere i pazienti disabili con le loro specifiche necessità”, sottolineano i dentisti sociali. Nella prima fase del progetto veneto le visite sono state effettuate in 13 strutture. Ossia comunità alloggio, Rsa e comunità residenziali-. Per circa due terzi degli ospiti si è evidenziata la necessità di cure. Nella metà circa dei casi da effettuare in narcosi. A ciò si sono aggiunte le visite in 568 centri diurni. Nella seconda fase il percorso diagnostico e terapeutico ha permesso di sottoporre i pazienti a trattamento chirurgico- odontoiatrico in narcosi.