Servizio dentistico per disabili. Accesso diretto alle cure in Piemonte e Veneto

I pazienti che non sono nelle condizioni di poter collaborare possono essere curati solamente sotto anestesia generale e questo limita il numero dei trattamenti. Cure dentistiche oltre la disabilità

Cure dentistiche oltre la disabilità. E’ ripreso il servizio odontoiatrico è rivolto a portatori di handicap. Alla Dental School della Città della Salute e della Scienza di Torino. Le visite ambulatoriali sono garantite a tutti i pazienti. Sia in accesso diretto. Sia dietro programmazione. L’assessore alla Sanità del Piemonte, Luigi Genesio Icardi ha risposto a un’interrogazione sul servizio di prevenzione semestrale. Sospeso a causa della pandemia. A tutela del diritto alle cure delle persone con disabilità intellettiva o autismo.
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Cure senza barriere

Spiega Icardi: “La Dental School riserva al paziente portatore di disabilità un ambulatorio specifico. Nel quale si eseguono tutti i giorni prime visite. Controlli. E terapie odontoiatriche. Su pazienti in grado di fornire sufficiente collaborazione“. Diversa la situazione per i pazienti che non sono nelle condizioni di poter collaborare. Possono, infatti, essere curati solamente sotto anestesia generale. E questo limita il numero dei trattamenti. Dalla scorso giugno, perciò, si è intervenuti nell’ottica di favorire l’aumento del numero delle terapie. Ed è stata introdotta la sedazione cosciente. “Ciò permette di abolire la sensibilità al dolore senza provocare la perdita di coscienza – aggiunge Icardi-. I pazienti con disabilità che richiedono cure odontoiatriche sono, tuttavia, molto numerosi. E l’azienda sta valutando come potenziare ulteriormente il servizio“.
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Odontostomatologia per l’Handicap

La Società italiana di odontostomatologia per l’handicap (Sioh) è una società scientifica. Formata da odontoiatri che si occupano e studiano i risvolti dell’odontoiatria nelle persone affette da disabilità.  Anche altre figure professionali, che operano a qualsiasi titolo nel mondo dell’handicap, possono così apportare il loro contributo culturale. Scambiando le loro esperienze. La Sioh si propone come network di tutte le competenze relative al concetto globale di “oralità”. Un aspetto di importanza determinante nelle persone colpite da handicap di qualsiasi tipo. Lo scopo iniziale dei soci fondatori era di assistere da un punto di vista odontoiatrico i bambini disabili non collaboranti. Nel corso degli anni, con l’apporto degli iscritti, gli obiettivi di assistenza si sono ampliati. Arrivando a coprire tutte le branche dell’odontoiatria. Nel 2006 la Società italiana di odontostomatologia per l’handicap ha deciso di costituire nuove categorie di soci. Per seguire l’evoluzione delle conoscenze. Delle possibilità di cura. E per migliorare la propria formazione ed esperienza scientifica in generale.
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Progetto innovativo

In Veneto sono centinaia i disabili visitati ogni settimana. Da cinque anni i dentisti dell’ azienda sanitaria Ulss 3 Serenissima si mobilitano per un progetto sociale innovativo. E cioè entrano nelle strutture. Visitano i disabili gravi. E aprono un percorso privilegiato per le loro cure dentarie. “L’Ulss 3 Serenissima – spiegano i promotori dell’iniziativa – ha scelto di farsi più vicina alle persone con grave disabilità. Per le quali la cura delle patologie odontoiatriche è più complessa. Portiamo i nostri specialisti là dove le persone disabili sono ospitate. Per uno screening completo. Accogliamo poi nelle nostre strutture e nei nostri ambulatori coloro che necessitano di cure. Attraverso un protocollo a loro dedicato, che tiene conto della loro particolare situazione”. Sono impegnate nel programma la Chirurgia Maxillofacciale e Odontostomatologia di Mestre. L’Odontostomatologia di Mirano. L’Unità Operativa Disabilità Adulta.cure

Percorsi di accoglienza

Insieme i tre servizi dell’Ulss 3 hanno elaborato ed avviato il progetto. “La prevenzione e la cura delle patologie odontoiatriche – aggiunge la direzione dei Servizi Socio-sanitari– rappresentano per molte persone un aspetto di difficoltà. E l’utenza disabile si trova ad affrontare alcune criticità in più. Disagi certamente ben comprensibili. Quali la necessità spesso di sedazione. La difficoltà del soggetto nell’esprimere correttamente il proprio stato fisico. I complessi aspetti psicologici e relazionali”. Diventa ancora più importante, quindi, l’ambiente in cui le persone con disabilità sono accolte. E soprattutto la relazione che l’operatore riesce a instaurare con il paziente. “Il nostro progetto ha inteso costruire percorsi chiari di visita. Presa in carico e cura. In ambienti in grado di accogliere i pazienti disabili con le loro specifiche necessità”, sottolineano i dentisti sociali. Nella prima fase del progetto veneto le visite sono state effettuate in 13 strutture. Ossia comunità alloggio, Rsa e comunità residenziali-. Per circa due terzi degli ospiti si è evidenziata la necessità di cure. Nella metà circa dei casi da effettuare in narcosi. A ciò si sono aggiunte le visite in 568 centri diurni. Nella seconda fase il percorso diagnostico e terapeutico ha permesso di sottoporre i pazienti a trattamento chirurgico- odontoiatrico in narcosi.