Cooperazione Italia-Africa. Laboratorio alla Scuola Superiore Sant’Anna

Il rapporto con i Paesi del Continente e le sue organizzazioni è oggi basato su una partnership paritaria, orientata ad uno sviluppo condiviso e ad affrontare insieme le molteplici sfide globali, superando così la tradizionale visione donatore/beneficiario

Foto di Maria da Pixabay

A lezione di cooperazione. L’Africa è da tempo un’assoluta priorità della politica estera italiana. Il rapporto con i Paesi del Continente e le sue organizzazioni è oggi basato su una partnership paritaria, orientata ad uno sviluppo condiviso e ad affrontare insieme le molteplici sfide globali, superando così la tradizionale visione donatore/beneficiario.  L’attenzione italiana verso l’Africa è orientata a garantire sia la crescita equilibrata del Continente che il nostro interesse nazionale, anche in un quadro europeo ed internazionale. Nella  Repubblica Democratica del Congo, a Kinshasa, si è svolto il primo dei quattordici corsi di formazione destinati alla magistratura di Burkina Faso, Camerun, Ciad, Congo, Niger, Mali e Repubblica Democratica del Congo. Cooperazione tra Italia e Paesi Africani. dunque. si consolida il progetto di formazione e assistenza con nuovi corsi a favore della magistratura africana. Organizzati dal Sant’Anna con il supporto di Farnesina e la collaborazione delle controparti locali. La “Formazione di formatori” è il primo di un’ampia serie di corsi di alta formazione che vede impegnata la Scuola Superiore Sant’Anna nel quadro del progetto “Rafforzare i sistemi giudiziari dei Paesi africani attraverso la formazione“.

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©UNICEF/UN0594299/Naftalin

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Con il piano Mattei, in Africa “l’Italia è una punta avanzata di una nuova diplomazia europea“, ha detto a Berlino Edmondo Cirielli, viceministro per gli Affari Esteri e la Cooperazione Internazionale, a margine della fiera Fruit Logistica. “In questi anni i nostri partner europei hanno avuto un approccio troppo dirigista” nel continente africano, mentre l’Italia riesce ad avere in Africa una “considerazione migliore”, ha spiegato Cirielli. Sottolineando che questo “aiuta l’Unione Europea a recuperare terreno in un momento molto difficile dove Russia e Cina si stanno affacciando”. “Puntiamo per un fatto morale – visto che raccogliamo risorse, materie prime, risorse energetiche dall’Africa – a lasciare qualcosa alle nuove generazioni“, continua Cirielli, “pensiamo che realizzando infrastrutture, aiutando a formare”, può svilupparsi in Africa “un ceto medio, un grande mercato, che sarebbe anche una grande occasione di sviluppo economico per l’Italia e per l’Europa.” “Tutto quello che succede in Africa, nel bene e nel male, ha un immediato riflesso in Europa via Italia”, sottolinea poi il viceministro, che aggiunge che “l‘instabilità dell’Africa si riversa non solo con l’immigrazione, ma anche con terrorismo e con traffici illeciti in Europa, passando per l’Italia“. 

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Foto © Africa Mission

Progetto 2024

La nuova edizione del Progetto 2024 si pone in continuità con le attività di formazione e capacity-building a favore della magistratura dei Paesi saheliani già intraprese nel corso dei progetti finanziati dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale italiano negli anni precedenti (2018-2023) e prevede diversi approfondimenti su specifiche tematiche con la partecipazione di esperti e docenti universitari italiani e africani. Per il successo di queste attività, è sempre risultato determinante il supporto garantito dalla Farnesina e dalle Ambasciate d’Italia in loco. L’attività di cooperazione tra Italia e Paesi africani si rafforza ulteriormente con l’avvio con di “Training of Trainers (ToT)”, il nuovo corso di alta formazione che si svolge a Kinshasa, in Repubblica Democratica del Congo, fino a mercoledì 7 febbraio, rivolto al personale dell’Efeac (École de Formation Électorale pour l’Afrique Centrale), della Ceni (Commission Electorale Nationale Indépendante), dei Ministeri locali e rappresentanti di organizzazioni della società civile.

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Foto di Christian Packenius da Pixabay

Formazione

Il corso di alta formazione è promosso dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale italiano, in collaborazione con l’École de Formation Électorale pour l’Afrique Centrale (Efeac). E si propone di consolidare le capacità degli attori locali per favorire lo sviluppo professionale continuo nel settore della formazione. Il corso, articolato su tre giorni, ha l’obiettivo di rafforzare le competenze dei partecipanti nella progettazione programmi formativi efficaci, con un particolare riferimento agli aspetti elettorali, attraverso l’utilizzo di metodologie e pratiche didattiche innovative e orientate alle esigenze di formazione dei vari enti di appartenenza. La formazione assume una particolare rilevanza nel contesto congolese, dove le recenti elezioni sono state soggette a contestazioni, nel rafforzare la credibilità e l’affidabilità del processo elettorale futuro.

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Foto di mulugeta wolde su Unsplash

Capacità

“La Scuola Superiore Sant’Anna è orgogliosa di contribuire a questo importante progetto di cooperazione tecnica, che mira a rafforzare le competenze dei magistrati dei Paesi africani e allo sviluppo delle capacità locali – sottolinea Andrea de Guttry, professore ordinario di diritto internazionale dell’Istituto Dirpolis (Diritto, Politica, Sviluppo) e responsabile del progetto –  dei magistrati del Paesi africani e allo sviluppo delle capacità locali. Siamo convinti che attraverso la formazione e il rafforzamento delle istituzioni sia possibile promuovere lo stato di diritto in un’area chiave per la stabilità del continente africano e dell’Europa”. Le dinamiche africane hanno importanti riflessi anche su quelle europee, ed italiane. Per questo, assieme alla partnership bilaterale con i Paesi africani, è indispensabile per l’Italia operare nell’ambito dei diversi fora internazionali, in primis le Nazioni Unite e l’Unione Africana, al fianco dell’Ue e dei suoi singoli Stati membri. In ambito europeo, ed in tutti i consessi multilaterali, l’Italia ha da sempre svolto un ruolo apprezzato e riconosciuto a favore del Continente africano. Contribuendo in maniera determinante a far mobilitare risorse maggiori verso l’Africa. Con una serie di iniziative e proposte.