Centocelle, un parco inclusivo tra riqualificazione e solidarietà

Monica Paba, presidente della Rete Imprese Castani: "Piazza dei Gerani sarà un'area aperta a tutti dopo anni di degrado"

Non era più nulla Piazza dei Gerani, nel quartiere storico di Centocelle. Un’area abbandonata, indifferente allo scorrere della vita di tutti giorni attorno a lei, un potenziale cuore pulsante trasformato nell’ennesimo monumento al degrado della periferia romana. E’ partito da lì, da quelle piastrelle divelte alle spalle della fermata del tram, l’obiettivo di Rete Imprese Castani, associazione di imprenditori locali nata per restituire alla cittadinanza degli spazi dequalificati del quartiere: realizzare un parco giochi, inclusivo nel vero senso della parola, aperto a chiunque voglia trascorrere qualche ora di svago e divertimento a due passi dalla sua casa. Aperto a tutti, quindi anche per coloro che, viste le difficoltà con cui lottano ogni giorno, avrebbero bisogno di spazi comuni nel proprio quartiere.

L’idea

“Siamo partiti da un bando regionale da 32 mila euro – ha spiegato a Interris.it Monica Paba, presidente della Rete -, che sono serviti per la demolizione dell’anfiteatro. Poi siamo andati avanti con i lavori: abbiamo abbassato la terra di circa cinquanta centimetri (aspetto essenziale per impedire la formazione di bivacchi, ndr) e fatto tutto l’impianto dei servizi sotterranei. Dopodiché, avevamo inizialmente pensato di creare un’area giochi nella parte dove c’era la vecchia fontana ma poi, col proseguire dei lavori, abbiamo visto che quella parte non era adatta. Abbiamo chiesto il permesso di poter recintare tutta la piazza, ci è stato accordato e siamo riusciti ad aumentare il numero dei giochi, modificando anche l’aspetto complessivo dell’area”.

Il progetto

Un’idea semplice ma fondamentale nel contesto di un quartiere popolare, che fatica a rivendicare persino la fruibilità del grande Parco archeologico di Centocelle. Riqualificare Piazza dei Gerani significa molto per questa zona, troppe volte costretta, come molte altre realtà di periferia, a fare i conti con situazioni di annoso degrado urbanistico: “Abbiamo fatto il lavoro del verde – ha spiegato ancora Paba -, livellando tutta la piazza per far sì che sia fruibile a 360 gradi. E’ stata effettuata la potatura degli alberi, l’Acea ci ha regalato quattro proiettori per potenziare le luci“. Precauzioni antidegrado per uno spazio comune ricavato dal nulla, bloccato dall’emergenza coronavirus a un passo dall’inaugurazione: “Settimana prossima avremmo dovuto installare i giochi ma per ora è tutto sospeso. Posso dire però che è stata un’operazione che ci ha resi felici: eccetto i 32 mila euro iniziali del bando, tutto il resto è stato realizzato con donazioni private, di commercianti, associazioni, soprattutto la Planet Onlus, alla quale ci siamo appoggiati, e imprenditori di tutta Roma. La spesa complessiva è stata alla fine di circa 130 mila euro“.

A disposizione del quartiere

Una realtà solidale nata dalla solidarietà di una rete a sostegno del territorio, un progetto di riqualificazione urbana che farà da aprifila a una nuova stagione di inclusione per famiglie e disabili: “Il territorio ha risposto poco a questo progetto, che sarà il primo parco davvero inclusivo a Roma. A lavori ultimati sarà una piazza restituita al territorio. Negli ultimi tempi era sede di bivacchi, non veniva nemmeno più attraversata, le persone avevano paura. Nel momento in cui sarà terminata tornerà a disposizione del quartiere. Gli unici giochi che mancano sono i pannelli neurosensoriali e i percorsi percettivi per gli autistici, che in Italia non sono quasi contemplati. Potrebbe fornirceli una ditta americana che li produce”.

In attesa

Terminata l’emergenza coronavirus, Piazza dei Gerani si scrollerà finalmente di dosso la polvere di anni di degrado per trasformarsi in una realtà quasi unica nel suo genere: “I parchi inclusivi in tutta Italia sono 274. Questo sarà un parco in cui potranno accedere tutti. L’unica cosa che abbiamo chiesto al Municipio è di creare l’accesso per i disabili, altrimenti rischiamo di aprire il parco senza questa parte fondamentale. Zingaretti vorrebbe venire a inaugurarlo. L’appuntamento era per fine marzo e i primi di aprile ma per il momento è saltato tutto. Speriamo venga presto l’ora di restituire questa piazza al quartiere”.