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Una vita aperta all’infinito: don Oreste Benzi

Il 2 novembre 2007, sedici anni fa, moriva il Servo di Dio don Oreste Benzi. Lui possedeva una grande umanità, sapeva stare nel mondo, era capace di gioire del dono della creazione, era riconoscente al buon Dio per la casa che gli aveva donato. In questa ricchezza di umanità ha saputo vedere la bellezza delle membra più deboli, quelli che sono considerati gli ultimi, quanti vengono scartati dalla società. Lui si è sempre impegnato affinché si costruisse un “unico corpo”, un’unica fraternità, argomento molto attuale in questo frangente storico così intriso di divisioni e lotte. L’umanità si riscoprirà una sola famiglia solo quando ripartirà dalle sue membra più deboli e fragili, da chi soffre, dagli anziani. L’umanità deve ritornare a questa visione che don Oreste sperimentava nella condivisione con gli ultimi.

Don Oreste ci ha regalato molti suoi scritti. Penso che il suo cuore lo si possa trovare nei commenti alla Parola di Dio raccolti nel Pane Quotidiano. Lui li preparava con tanto amore, cura, competenza e studio: in quegli scritti si trova il cuore di don Oreste. Lascia anche una comunità, un popolo che cammina insieme. Mi viene in mente la frase “Dio ha tanto amato il mondo”. Ecco anche don Oreste ha amato profondamente il mondo, ha viaggiato tanto soprattutto nelle periferie, non dormendo quasi più per andare ad annunciare la bellezza della giustizia e dell’amore di Dio.

L’anno in cui è morto, nel commento alla prima lettura del 2 novembre, in maniera quasi profetica scriveva: “In realtà la morte non esiste, appena chiudo gli occhi a questa terra mi apro all’infinito di Dio”. Voleva insegnarci che questa nostra vita terrena, dono che ci ha fatto il Signore, ha un inizio ma non ha un termine, dura per sempre. Dio ci ha creato per la bellezza e la vita eterna che dobbiamo conquistare insieme. Già su questa terra, don Oreste ci ha insegnato ad avere lo sguardo fisso su Dio, in particolare su Gesù che è il volto misericordioso del Padre. Questo camminare con Gesù ci apre all’infinito. Don Oreste sosteneva che questa vita che viviamo nel tempo e nella storia è già un’impronta di eternità.

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