Nessuno può sottrarsi dall’aver cura della nostra Casa Comune

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Foto di Elena Mozhvilo su Unsplash

La Giornata della Terra, conosciuta anche con il nome di Earth day, è stata istituita nel 1970 e si celebra il 22 aprile in tutto il mondo con l’obiettivo di sensibilizzare l’opinione pubblica sulla questione centrale che unisce tutta l’umanità, ovvero proteggere quella che Papa Francesco definisce la nostra Casa Comune. In occasione di questa giornata il Santo Padre si è espresso più volte, esortando tutti noi a “vedere il mondo con gli occhi di Dio Creatore” aggiungendo che “la terra è l’ambiente da custodire e il giardino da coltivare”. Inoltre, egli ha sottolineato che “la relazione degli uomini con la natura non sia guidata dall’avidità, dal manipolare e dallo sfruttare, ma conservi l’armonia divina tra le creature e il creato nella logica del rispetto e della cura, per metterla a servizio dei fratelli, anche delle generazioni future.”

Le parole di Papa Francesco, in questo periodo storico, fortemente segnato dalla siccità e dai cambiamenti climatici che stanno mettendo a dura prova la Terra, sono un richiamo ad avere maggior cura della nostra Casa Comune a cui nessuno di noi può sottrarsi. Dobbiamo ricordarci che, se non si attueranno misure ambientali, economiche e sociali di contrasto radicale a tali mutamenti climatici, fra dieci anni, la situazione peggiorerà ancora molto, rendendo più difficile la sopravvivenza e la sussistenza dell’umanità intera in ogni area del nostro pianeta. Alla luce di questo, tutti noi dobbiamo impegnarci per un futuro più attento all’ambiente, con l’obiettivo di avere un futuro meno vincolato dai combustibili fossili, in favore delle fonti rinnovabili, ispirato alla responsabilizzazione individuale verso un consumo sostenibile, allo sviluppo di una green economy e a un sistema educativo in grado di mettere al centro la salvaguardia dell’ecosistema e, di conseguenza, delle future generazioni.