La sfida culturale della trasformazione digitale del Paese

connessione digitali
Foto di Marius Masalar su Unsplash

Nell’era della Trasformazione digitale e della Transizione ecologica sarà fortemente cambiata l’organizzazione dei fattori della produzione e dei servizi in tutti i settori della società. Le competenze nelle innovazioni tecnologiche e digitali sono ormai considerate indispensabili. Certamente per qualsiasi specifica professione e ruolo organizzativo servono prioritariamente le competenze tecniche, Hard Skills, ma servono sempre di più le Abilità Trasversali (Soft Skills), Leadership e l’Etica per guidare e motivare i collaboratori a realizzare obiettivi condivisi, con efficienza ed efficacia. Pertanto per avere in futuro una classe di manager adeguata alle necessità serve una strategia, oggi, in progetti di Formazione e Alta Formazione nella “Scuola”, nelle Università e nei luoghi dove si promuove l’educazione, la cultura. I risultati delle ricerche fatte post Covid 19 indicano nel prossimo futuro questi scenari:

– i manager devono sapere comprendere e valorizzare le persone che assumono un nuovo ruolo strategico: People first

– la comunicazione delle imprese sarà caratterizzata fortemente dal digitale e impegnata a raccontare un mondo sempre piu proiettato verso il futuro;

– i giovani o come si usa dire le “risorse umane” si propongono, sin d’ora, per ricoprire nuovi ruoli professionali;

– la produzione industriale presenta e presenterà nuove offerte dei prodotti per incontrare le esigenze dei consumatori costantemente alla ricerca di nuovi beni, si tratta dell’ineluttabile risultato del cambio di paradigma economico e sociale.

In questo scenario c’è l’esigenza di inseguire il digitale per focalizzare l’attenzione sulla qualità di prodotti e servizi e sulla loro distribuzione. Quindi non possiamo tralasciare la fondamentale importanza del ruolo svolto dal digitale, il quale influenza e influenzerà nei prossimi decenni il cambiamento dei comportamenti singoli, collettivi e della cultura, trasformando il paradigma culturale in un’occasione dove è semplice e coinvolgente imparare con creatività.

In questa sintesi si colloca la Mission dell’Ente Nazionale per la Trasformazione Digitale, guidato dal Presidente Pasquale Aiello, affiancato da Valeria Lazzaroli, Presidente del Comitato Tecnico Scientifico, composto da 40 persone, Esperti di Tecnologie, Economia, Finanza, Management, Leadership, Etica.

La Missione 1 del PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza) si pone l’obiettivo di dare un impulso decisivo al rilancio della competitività e della produttività del Sistema Paese. Per una sfida di questa entità è necessario un intervento profondo, che agisca su più elementi chiave del nostro sistema economico: processi di produzione e servizi che siano trasformati con la digitalizzazione, la connettività per cittadini, imprese e pubbliche amministrazioni, una PA moderna e alleata dei cittadini e del sistema produttivo e ulteriori specificità di trasformazione, non ultima quella della sostenibilità.

Unitamente ad altri soggetti delle Istituzioni, l’Ente Nazionale per la Trasformazione Digitale, ENTD sarà impegnato per contribuire, a creare un nuovo modello di “Sistema Paese” per studenti, imprese, dipendenti, decisori e cittadini. ENTD è fermamente convinto che l’innovazione non si certifica, si realizza nella misura di deliverables tangibili, funzionali e misurabili nell’impatto che generano. Creare i presupposti affinché possano crescere contesti organizzativi e produttivi nei quali poter creare progetti, processi, prodotti e servizi innovativi è una grande sfida.

Di questo Progetto, di questa sfida culturale della trasformazione digitale del Paese, hanno discusso alla Camera dei Deputati, due mesi fa, in un evento in streaming, oltre duecento professionisti da tutto il Paese, specializzati in Big Data ed Analisi dei Dati, Cloud Computing, Cyber Security, Sistemi di Visualizzazione, Realtà Virtuale e Realtà Aumentata, Robotica, Internet of Things(IoT), Integrazione dei Processi, Open Innovation, Blockchain ed Ethical Trendsetting. Rimandiamo in altre sedi l’esame approfondito di questi temi, soltanto elencati, che rappresentano il focus di una formazione universitaria tecnologica, digitale ed etica.

La cultura digitale valorizza e valorizzerà anche la creatività dei giovani per affrontare la conoscenza, l’accesso partecipato, la gestione, la conservazione, assicurando a tutti le competenze chiave per affrontare i cambiamenti e le sfide del loro presente, per proiettarsi al meglio nel futuro, per diventare cittadine e cittadini attivi e consapevoli, capaci di condividere valori comuni e di confrontarsi positivamente con l’altro.

Per far partire la Rivoluzione Etica, Inclusiva, Professionale ed Innovativa e farla procedere con progressività verso una stabilità, vi è la necessità di un maggiore coinvolgimento, da parte di tutti, favorendo il primo passo verso la costruzione di un sistema di relazioni costruttive non clientelari, inclusive e produttive, per sè stessi, per la comunità e per la società. Servirà la costruzione di sistemi organizzativi che devono essere fondati sull’inclusione per interazione, coinvolgimento spontaneo e polarizzazione, basata su etica, professionalità, valori, tecnologie e contesti.

Un trendsetter è chi “imposta la moda” ovvero chi stabilisce un trend, ovvero una tendenza. Può essere un trend di moda, un trend di lifestyle, quindi costume generale oppure artistico. Pertanto in questo grande Progetto di Trasformazione Digitale e Culturale, si può partire dai Trendstter Etici. Cioè se ogni persona cresce ed aiuta a far crescere il prossimo all’interno di una società basata su valori sani, conoscenza, informazione, formazione e professionalità nell’agire, crolla anche l’ultimo baluardo di un sistema delle attività, più diverse ed essenziali, che ormai sembra sia diventato “marcio”, cioè il sistema è diventato sempre più privo di valori etici e di umanizzazione e ha perso in competenza, dove è indispensabile, in valori umani.

Da questa consapevolezza si dovrebbe partire se davvero si vogliono ridurre le distanze tra le persone e i centri di potere, e ridurre lo spazio di azione che gli stessi hanno. Nella realtà, diventa sempre più difficile nascondere l’evidenza. Quella non ha colore di parte, se è buona cosa non può non esserlo, se non lo è non può esserlo. Elevare noi stessi senza subire passivamente e nel contempo agire in modo proattivo sul campo da Maker non solo da Talker sui social, può consentire di iniziare un processo di semina che in Italia non è mai esistito, mentre in altri Paesi occidentali, e non solo, è già iniziato da numerosi anni. Infatti le comunità di changemaker stanno cambiando gli scenari in cui ci muoviamo, e il modo in cui le organizzazioni tradizionali si relazionano a queste community per sviluppare modelli e soluzioni nuove. Ma, dopo, deve essere l’insieme della comunità, cioe’ la globalità consapevole e coinvolta, a trainare il cambiamento culturale, sociale ed innovativo nei diversi settori della società

Un Trendsetter Etico, svolge il suo lavoro quotidiano, qualsiasi esso sia, ma con una visione orientata alle persone e non al prodotto, servizio, azienda o società, che ne beneficeranno automaticamente grazie alla crescita delle persone stesse che ne fanno parte. Per garantire la qualità e realizzabilità di Obiettivi di una Mission così importante per il Sistema Paese è stato costituito un Comitato Tecnico Scientifico di ENTD, presieduto da Valeria Lazzaroli che è composto:

– da Professori del Politecnico di Torino, dell’Università di Tokyo e di alcune Università italiane che sono stati scelti secondo le diverse Discipline e Insegnamenti specifici, necessari e utili per realizzare la Mission;

– da Esperti di Legal & Compliance, Banking, Health, Industry, Public Management, Project Management, Leadership, Ethics, Incubator / Start Up

Tra gli obiettivi da realizzare: coadiuvare l’Organo di Amministrazione nelle decisioni e nelle azioni riguardanti lo sviluppo di tematiche legate alla Transizione Digitale, a partire dai punti fermi dell’innovazione, e del risvolto sociale nonché del rigore scientifico delle scelte e della adattabilità nel contesto privato e pubblico. In quest’ottica ENTD ricopre la funzione di garante in termini di rigore metodologico e scientifico, e inoltre supervisiona l’affidabilità dei risultati ottenuti dalle Commissioni di Studio.

Perché l’Italia possa recuperare nel mondo, come sistema Paese, le posizioni di VI^ potenza industriale che raggiunse nel 1987, il nostro auspicio e augurio è che il Comitato Scientifico dell’Ente Nazionale per la Trasformazione  Digitale realizzi gli obiettivi della sua Mission per la trasformazione e l’alta formazione dell’attuale classe dirigente e, in particolare, per sostenere, con altri Trendsetter Etici, l’alta Formazione digitale ed etica delle generazioni della futura classe dirigente in Italia e a livello internazionale.

Si tratta di contribuire a realizzare un miglioramento generale della società della globalizzazione che accresca il suo livello di umanizzazione in un mondo che avrà una sempre più estesa diffusione della cultura tecnologica e digitale, ma che, a nostro avviso, dovrebbe garantire, a tutte le latitudini, il ruolo centrale della persona e della sua dignità, senza distinzioni di etnie e di credo religioso.