“Chi è l’ultimo?”: l’impegno di Caritas accanto a chi soffre

Caritas povertà

Come uno scoglio colpito furiosamente dal mare in tempesta, durante questo lungo anno di pandemia, la Caritas di Monreale ha continuato a svolgere i suoi servizi, senza fermarsi, senza abbattersi, senza perdere la speranza. La Caritas ha cercato di coniugare l’assistenza con la promozione umana, l’aiuto assistenziale con il favorire l’autonomia delle persone attraverso il lavoro, con il progetto Policoro che si prefigge di aiutare i giovani a fare affidamento sui propri talenti e a far derivare dalla loro valorizzazione il reddito di cui vivere.

La mera elencazione dei servizi, con la quantificazione degli aiuti materiali erogati, con il numero di beneficiari potrebbe dare una risposta di tipo quantitativo, ma non darebbe il giusto valore ai gesti quotidiani del personale del Centro diocesano, dei volontari delle varie parrocchie, dei ragazzi del Servizio civile e non potrebbe descrivere i drammi delle persone con  loro volti segnati da un dolore diverso che si rivolgono ai Centri di ascolto.

Durante la pandemia non si è fermata l’attività di distribuzione di vestiario e derrate alimentari per i poveri vecchi e nuovi, come non si è fermato il Centro di ascolto per le famiglie e le donne in difficoltà, che ha continuato a monitorare il disagio sociale, economico e psicologico delle famiglie. In collaborazione con gli istituti scolastici del territorio sono state aiutati gli studenti in difficoltà  nel seguire le lezioni a distanza, sono state trovate soluzioni alternative per le attività educative e il doposcuola.

L’arcidiocesi di Monreale si impegnata a indirizzare le nuove generazioni verso la strada della reazione morale alla mafia attraverso una crescita culturale e sociale. Non si è fermato, nonostante l’impatto che la pandemia ha avuto sul turismo, il progetto “Questa terra sarà bellissima”, nato dal desiderio di offrire un’opportunità concreta di sviluppo per la comunità attraverso la “via della bellezza”, che si coniuga con la legalità e la solidarietà.

Questo progetto è il risultato dalla sinergia tra la Caritas nazionale e diocesana, le parrocchie, Confcooperative, l’Amministrazione comunale con l’obiettivo di valorizzare i beni culturali ecclesiali e ambientali di Corleone attraverso la creazione di una realtà imprenditoriale sociale che vede come protagonisti i giovani.  Mentre il mare è ancora in tempesta, la Caritas e i parroci hanno compreso l’importanza di offrire l’esempio alla comunità dando coraggio ai quei giovani, che hanno costituito la cooperativa ‘Nsitu, che in siciliano vuol dire “innesto”, fiduciosi che il futuro sarà migliore di adesso e che bisogna coltivare il seme della speranza nel proprio cuore per portare nuovi frutti.

Con il progetto “Chi é l’ultimo?”, finanziato nell’ambito del Programma nazionale Carcere di Caritas Italiana , in collaborazione con le Istituzioni della Giustizia, non sono stati abbandonati a sé stessi i detenuti che potevano accedere alle misure alternative e sono stati sostenuti materialmente o avviati ad attività lavorative, che potevano giustificare l’esecuzione della pena all’esterno delle mura carcerarie. Allo stesso modo sono continuate le attività di socializzazione e di riabilitazione attraverso il contatto con la natura per i disabili destinatari del progetto “Sorella Terra”.

È in fase di avviamento il progetto “Sulle orme di Francesco” finanziato da Caritas Italiana, centrato sull’accompagnamento delle persone in difficoltà che prevede l’avvio di una impresa sociale, che prenderà in gestione dei locali del complesso diocesano di Poggio San Francesco, dove sarà avviata una cucina naturale che valorizzi le specialità territoriali, aumentando la consapevolezza della propria delle proprie tradizioni e della loro connessione con la fede.  Un’ulteriore opera segno che la Caritas sta portando avanti è il centro ricreativo e sportivo “Oratorio Antonella Messina”,  che vuole offrire uno spazio di aggregazione e formazione per i giovani di Monreale e del comprensorio. Non ostante l’infuriare della tempesta la speranza non impedisce di continuare a progettare il futuro.