Strage di Samarate, Nicolò Maja al padre: “Gli chiederò perché ci ha distrutto la vita”

Alessandro Maja è in carcere da quando, lo scorso 4 maggio, uccise a martellate la moglie, la figlia di 16 anni e ferì gravemente lo stesso Nicolò

Nicolò e Alessandro Maja

Nicolò Maja, il 24enne sopravvissuto alla furia omicida del padre Alessandro, è comparso in aula oggi. Il padre è in carcere da quando, lo scorso 4 maggio, uccise a martellate la moglie 56enne, Stefania Pivetta, la figlia di 16 anni, Giulia, e ferì gravemente lo stesso Nicolò. L’uomo aveva poi provato a darsi fuoco, ma senza riuscire nell’intento suicida. Nicolò era stato soccorso e portato in ospedale a Varese in elicottero con ferite gravissime alla testa. Era uscito dal coma un mese dopo.

Nicolò Maja: “Gli chiederò perché ci ha distrutto la vita”

“Rivederlo in aula non è stato facilissimo, io l’ho guardato ma non so se lui mi ha visto. Sono le parole di Nicolò Maja oggi a margine dell’udienza al tribunale di Busto Arsizio durante la quale il 24enne ha rivisto il padre Alessandro, in carcere da quando, nel maggio scorso, ha ucciso la moglie, l’altra figlia Silvia e ha gravemente ferito lo stesso Nicolò di notte a colpi di martello nella casa di Samarate (Varese). Ora che lo ha visto il giovane, palesemente provato, in carrozzina dopo una serie di interventi chirurgici, ha detto di sentirsi “più tranquillo”.

La villetta della strage e Alessandro Maja

“Vorrei chiedergli perché ha deciso di rovinare la nostra vita. Proverò a parlargli, forse alla prossima occasione”. Così Nicolò Maja, parla del padre Alessandro che oggi ha rivisto per la prima volta in aula al tribunale di Busto Arsizio (Varese) da quando, nel maggio scorso, l’uomo ha ucciso nel sonno la moglie, l’altra figlia Silvia e ha gravemente ferito il 24enne, oggi in carrozzina dopo una serie di interventi chirurgici. Stamani il ragazzo si é presentato con una maglietta con le immagini della madre Stefania e della sorella Giulia “perché volevo portarle con me – ha detto Nicolò – mi danno quella spinta…”.

La strage per la separazione

Secondo quanto emerso dalle indagini, Maja avrebbe aggredito tutta la sua famiglia perché non aveva accettato l’idea che sua moglie volesse separarsi da lui.  

Fonte: Ansa