Una ong italiana a Bucha per aiutare la ricostruzione della città

In una delle città martire della guerra in Ucraina, l'incontro tra il sindaco Anatoliy Fedoruk  e il dg di Fondazione Cesvi Piersilvio Fagiano

Cesvi

Il primo incontro tra le autorità locali di Buča, città martire nei due mesi di guerra in Ucraina, e una ong italiana è stato oggi tra il sindaco Anatoliy Fedoruk e Piersilvio Fagiano, direttore generale di Fondazione Cesvi. Lo scopo, accertare i bisogni umanitari della popolazione in vista dell’attivazione di un progetto, in partenza nelle prossime settimane, per la ricostruzione della città. Durante la missione in Ucraina, Cesvi ha anche incontrato il generale Olexander Pavliuk, Head of Kyiv Regional Military Administration, e il capo delle attività umanitarie Oleksii Kuleba. In occasione di questa visita, il sindaco di Bergamo Giorgio Gori ha fatto recapitare al primo cittadino Fedoruk l’impegno della città per un gemellaggio.

I bisogni di Bucha

Durante l’incontro sono emersi i bisogni più impellenti della città, ovvero la sicurezza nelle aree liberate, dove è in corso la campagna di sminamento e rimozione dei residuati bellici, per permettere il rientro dei cittadini, la ricostruzione o il recupero delle infrastrutture distrutte e delle abitazioni, le attività economiche/produttive e le strutture per le attività sociali, la ripresa delle attività lavorative, il ripristino della produzione industriale e il riequipaggiamento delle flotte di mezzi dei servizi pubblici, come ambulanze, autopompe, e dei mezzi pubblici.

I fondi

“Qui a Buča abbiamo visto l’umanità andare in frantumi“, aveva dichiarato la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen nella sua visita nella cittadina. L’ong italiana contribuirà a collaborare nella pianificazione di possibili grazie un fondo di 500mila euro, cifra alla si andranno ad aggiungere ulteriori donazioni che la Fondazione sta raccogliendo tra donatori privati e pubblici per ricostruire la città di Buča. Questi stanziamenti si sommano agli milione e mezzo di euro che Cesvi ha destinato a progetti in Ucraina per far fronte all’emergenza umanitaria in atto.

Fagiano (Cesvi): “Modello dinamico”

“Essere tra i primi italiani a rispondere a un appello di intervento da parte delle autorità locali, ci rende fieri del contributo che potremo portare pur in questo contesto drammatico”, ha dichiarato Fagiano. “Siamo pronti a portare la nostra esperienza internazionale e il nostro modello dinamico tipico di una ong italiana che da sempre ha agito in contesti emergenziali, non con modelli precostituiti, ma con soluzioni tailor-made per affrontare e risolvere problematiche specifiche. Un approccio che parte dai territori, dalla collaborazione con la società civile e le istituzioni locali”.

Fedoruk: “Ambizioso piano a breve termine”

“Abbiamo delineato un ambizioso piano a breve termine: definito i bisogni concreti, di cui la gente di Buča ha bisogno oggi; stabilito un elenco delle cose più importanti di cui la nostra città avrà bisogno nel prossimo futuro per garantire una ripresa di normalità. In particolare ci siamo soffermati in particolare ai servizi abitativi e sociali”, ha affermato  il sindaco Fedoruk. “La città di Bergamo ha anche avanzato una proposta per stabilire un rapporto di gemellaggio con la città di Buča che verrà discussa nel prossimo consiglio comunale di settimana prossima”, ha aggiunto il primo cittadino ucraino.