Deep fake: l’Australia vieta l’uso dannoso dell’intelligenza artificiale

L'Australia contro i prodotti nocivi (foto, video, testi) creati con la IA: sono da cancellare tutte le immagini intime, i deep fake e gli incitamenti all'odio generati da programmi che usano l'intelligenza artificiale

Foto di Gerd Altmann da Pixabay

Un nuovo regolamento sulla cybersicurezza introdotto dal governo australiano obbliga le piattaforme di social media e le compagnie high-tech in Australia a sopprimere contenuti nocivi creati con l’uso della IA, quali immagini, video e testi offensivi o pericolosi.

L’Australia vieta l’uso dannoso dell’intelligenza artificiale

Le piattaforme di social media e le compagnie high-tech in Australia saranno obbligate a sopprimere contenuti nocivi creati con l’uso dell’intelligenza artificiale (IA), come immagini intime deep fake e incitamento all’odio, secondo il nuovo regolamento sulla cybersicurezza introdotto dal governo federale. La ministra delle Comunicazioni, Michelle Rowland, ha annunciato oggi una serie di misure per rispondere a “nuovi ed emergenti danni”, esprimendo “significativa preoccupazione per i servizi generativi IA, ampiamente disponibili, usati per creare immagini, video e testi offensivi o pericolosi”.

Aggiornamenti delle linee guida già in atto, le cosiddette Basic Online Safety Expectation (Bose), richiedono alle compagnie high-tech di assicurare che gli algoritmi che dettano cosa gli utenti vedono online, non diffondano contenuti a sfondo razzista, sessista o omofobico. Parlando oggi al National Press Club, la ministra ha anche espresso preoccupazione per i contenuti antisemitici e islamofobici che vengono pubblicati sulla piattaforma X. “E’ chiaro che il settore può e deve fare di più per prevenire danni che non sono esplicitamente indicati nelle linee guida… Negli ultimi due anni, è diventato sempre più difficile distinguere fra immagini generate dalla IA e immagini genuine”, ha detto. “Mentre questa tecnologia ha un potenziale enorme come strumento positivo, la vediamo anche usata per creare immagini concepite per umiliare imbarazzare, offendere e anche abusare di altri”, ha aggiunto.

Fonte: Ansa