Inail: “Nel primo trimestre del 2023 più morti ma meno infortuni”

L'Inail ricorda che i dati del primo trimestre sono provvisori e il loro confronto richiede cautele, in particolare rispetto all'andamento degli infortuni con esito mortale

lavoro
Foto di Ricardo Gomez Angel su Unsplash

Nel primo trimestre 2023 diminuiscono gli infortuni sul lavoro, grazie al calo delle denunce da contagio da Covid, mentre crescono gli incidenti mortali. Lo fa sapere l’Inail con una nota. 

Inail, nel primo trimestre meno infortuni ma più morti

Le denunce di infortunio sul lavoro presentate all’Istituto entro il mese di marzo sono state 144.586 (-25,5% rispetto allo stesso periodo del 2022), mentre sono state 196 quelle che hanno riguardato incidenti con esito mortale (+3,7%). Sono in aumento le patologie di origine professionale denunciate, che sono state 18.164 (+25,1%).

L’Inail ricorda che i dati del primo trimestre sono provvisori e il loro confronto richiede cautele, in particolare rispetto all’andamento degli infortuni con esito mortale, soggetti all’effetto distorsivo di punte occasionali e dei tempi di trattazione delle pratiche. Per quantificare il fenomeno, comprensivo anche dei casi accertati positivamente dall’Istituto, sarà quindi necessario attendere il consolidamento dei dati dell’intero 2023, con la conclusione dell’iter amministrativo e sanitario relativo a ogni denuncia. Le denunce di infortunio presentate all’Inail nei primi tre mesi dell’anno sono state 144.586, in calo 25,5% sullo stesso periodo del 2022 ma in aumento rispetto agli anni della pandemia con un +12,4% sul 2021 e un +10,5% sul 2020. Si registra una riduzione rispetto al 2019 (-8,2%). Calano i casi avvenuti in occasione di lavoro (-29,4%) che in questo trimestre sono 124.716, mentre aumentano quelli in itinere, occorsi cioè nel tragitto di andata e ritorno tra l’abitazione e il posto di lavoro (+13,1%) arrivando a 19.870.

Il numero degli infortuni sul lavoro denunciati ha segnato un -32,9% nella gestione Industria e servizi (sono 107.833), un +2,4% in Agricoltura (6.006) e un +12,1% nel Conto Stato (sono 30.747). Si osservano decrementi degli infortuni in occasione di lavoro in alcuni settori produttivi come la Sanità e assistenza sociale (-76,9%), che comprende l’attività degli organismi preposti alla sanità – Asl – e gli amministratori regionali, provinciali e comunali (-68,6%), e il Trasporto e magazzinaggio (-58,6%). Le Costruzioni (+6,2%) e il comparto manifatturiero (+6,0%) mostrano invece degli incrementi. Dall’analisi per classi di età emergono diminuzioni in tutte le fasce, tranne tra gli under 20 (+28,4%) e, in minor misura, tra gli over 74 anni (+4,3%).

Le denunce di infortunio sul lavoro con esito mortale presentate all’Istituto nel primo trimestre 2023 sono state 196, sette in più rispetto alle 189 registrate nel primo trimestre 2022, 11 in più rispetto al 2021, 30 in più rispetto al 2020 e 16 in meno rispetto al 2019. Diminuiscono i casi mortali in itinere, scesi da 51 a 48, mentre quelli avvenuti in occasione di lavoro passano da 138 a 148. L’aumento rilevato nel confronto tra i primi trimestri del 2022 e 2023 è legato solo alla componente maschile, i cui casi mortali denunciati sono passati da 165 a 174, mentre per quella femminile si registra un calo, da 24 a 22. Costanti le denunce dei lavoratori italiani (163 in entrambi i trimestri), in aumento quelle degli extracomunitari (da 18 a 26) e in calo quelle dei comunitari (da 8 a 7). Dall’analisi per classi di età, si registrano aumenti tra gli under 25 (da 13 a 17 casi), tra i 55-64enni (da 59 a 74) e tra gli over 70 (da 3 a 8), e diminuzioni nella fascia 30-49 anni (da 66 a 49). Stabili le altre classi.

Fonte: Ansa